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OLIVETTI - PIRELLI - SKF...
Nei giorni scorsi sono state finalmente depositate le motivazioni della sentenza relativa al processo amianto Olivetti del 18.4.2018 con cui la Corte d’Appello di Torino, Sezione III Penale, in riforma della precedente sentenza di condanna emessa in data 18.7.2016 dal Tribunale di Ivrea, ha assolto tutti gli imputati dai reati di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose perché il fatto non sussiste.
Sentenza che ha fatto grande scalpore, creando comprensibile sconcerto sia tra le vittime di quel procedimento e tra gli ex lavoratori della Olivetti, sia tra i cittadini dei territori eporediesi, e non solo.
La Corte d’Appello è pervenuta alla sentenza di assoluzione di tutti gli imputati ritenendo che le prove sino ad oggi raccolte, dopo anni di prezioso e certosino lavoro della Procura della Repubblica di Ivrea, lascino ancora aspetti di dubbio, di perplessità tali da non consentire di raggiungere un giudizio di colpevolezza degli imputati “al di là di ogni ragionevole dubbio”, formula richiesta nella sede penale.
Peraltro la stessa Corte d’Appello ha preliminarmente ritenuto opportuno ribadire come tale particolare rigore probatorio, richiesto nelle cause penali, sia attenuato nelle cause civili, quelle cioè in cui ciascuna vittima richiede il risarcimento dei danni direttamente all’azienda. Ciò che in questi ultimi anni è avvenuto con esito soddisfacente in relazione ad alcuni casi di omicidi colposi commessi in danno di ex dipendenti della Olivetti, i cui familiari, , sono stati risarciti dalla Società Telecom.
Anche la sentenza Skf pone seri problemi: Non si procede per intervenuta prescrizione. Prosciolte le quattro persone imputate per la morte da amianto di due operai dello stabilimento di Airasca.
Sentenza che ha fatto grande scalpore, creando comprensibile sconcerto sia tra le vittime di quel procedimento e tra gli ex lavoratori della Olivetti, sia tra i cittadini dei territori eporediesi, e non solo.
La Corte d’Appello è pervenuta alla sentenza di assoluzione di tutti gli imputati ritenendo che le prove sino ad oggi raccolte, dopo anni di prezioso e certosino lavoro della Procura della Repubblica di Ivrea, lascino ancora aspetti di dubbio, di perplessità tali da non consentire di raggiungere un giudizio di colpevolezza degli imputati “al di là di ogni ragionevole dubbio”, formula richiesta nella sede penale.
Peraltro la stessa Corte d’Appello ha preliminarmente ritenuto opportuno ribadire come tale particolare rigore probatorio, richiesto nelle cause penali, sia attenuato nelle cause civili, quelle cioè in cui ciascuna vittima richiede il risarcimento dei danni direttamente all’azienda. Ciò che in questi ultimi anni è avvenuto con esito soddisfacente in relazione ad alcuni casi di omicidi colposi commessi in danno di ex dipendenti della Olivetti, i cui familiari, , sono stati risarciti dalla Società Telecom.
Anche la sentenza Skf pone seri problemi: Non si procede per intervenuta prescrizione. Prosciolte le quattro persone imputate per la morte da amianto di due operai dello stabilimento di Airasca.
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