venerdì 6 luglio 2018

pc 6 luglio - BOERI-INPS DICE UNA "VERITA' NORMALE" NEL SISTEMA DEL CAPITALE: GLI IMMIGRATI (SOLO UNA PARTE...) SERVONO PER I PROFITTI/PIU' SFRUTTAMENTO DEI PADRONI E PER L'ECONOMIA DEL SISTEMA BORGHESE

Lo scontro Boeri/Salvini e lo "scontro" tra le esigenze del sistema del capitale e l'esigenza politica di questo governo fascio/populista. 
Da un lato questo sistema capitalista usa i migranti per intensificare a livelli schiavistici lo sfruttamento, per tagliare di molto il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori, per usarli come pressione per abbassare i salari, attaccare/ricattare l'occupazione e peggiorare le condizioni dei lavoratori italiani (quindi, non sono i migranti il problema per i lavoratori ma i loro padroni italiani: "se ci sono tanti disoccupati la colpa è dei padroni e non degli immigrati"); 
dall'altro c'è l'esigenza politica di questo governo fascio/populista, che spara annunci (un esempio sono appunto le pensioni) che difficilmente si potranno realizzare - dato che non viene da Salvini/Di Maio messo in discussione, anzi ne sono fino in fondo parte interessata (vedi le inchieste sulla corruzione della Lega e di esponenti del M5S, vedi le loro classi borghesi di riferimento) un sistema economico basato sulla difesa dei padroni, dei ricchi e la miseria dei lavoratori e della maggioranza delle masse - e sposta l'attenzione e scarica sui migranti tutte le colpe, facendo di essi il problema di tutti i problemi (per ora... poi viene il turno dei lavoratori italiani...).

Questo è uno "scontro" tutto interno alla borghesia, che non centra nulla con le esigenze dei lavoratori, dei pensionati (di cui Salvini si riempie la bocca) ne tanto meno dei migranti (di cui parla Boeri). 

Boeri dell'Inps ha semplicemente portato "i piedi per terra".

Per spiegare meglio, pubblichiamo, stralci di uno scritto del Prof. Di Marco che dice perchè e come servono i migranti "nel mercato mondiale della globalizzazione capitalistica". 

"Nella situazione contemporanea che da ormai trent'anni si chiama “globalizzazione” (che altro non è se non il totale imporsi su tutto il pianeta del dominio del modo di produzione e del rapporto sociale fondati sul capitale - analizzato precisamente da Lenin nel libro "L'imperialismo"), il ruolo dei migranti è centrale. 
il migrante della globalizzazione sembra incarnare la necessità di un rapido movimento della forza-
lavoro, gettabile da una sfera di produzione all'altra affinchè più rapidamente si livellino le differenti composizioni organiche dei capitali nel saggio medio di profitto... in particolare la forza-lavoro migrante è indifferente, ovvero è costretta all'indifferenza, verso il contenuto del suo lavoro, poiché vende la sua merce forza-lavoro là dove trova possessori di mezzi di produzione disposti ad acquistarla...

La condizione dei migranti sotto il dominio del capitale nell'epoca della globalizzazione... si riflette anche nella sovrastruttura giuridica... La legge 40 del 1998 (Turco-Napolitano) costituisce il primo tentativo organico di regolazione dell'immigrazione alla luce dei mutamenti provocati dalla globalizzazione capitalistica e con l'aumento dei poteri dell'Unione europea. Su questo impianto, che ne resta il presupposto fondamentale, si sono inserite le successive modificazioni che... non alterano la continuità tra i vari interventi legislativi...
Il Testo unico rispecchia la tendenza del capitale a sopprimere gli impedimenti alla mobilità della forza-lavoro da una sfera di produzione all'altra e da un paese all'altro nel momento in cui esclude e sanziona in generale per ogni immigrato “discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” (articolo 43)...
(Nella) legge i borghesi devono darsi un'espressione universale appunto perchè dominano come classe “ (Marx-Engels - ndr), quindi la legge non riflette l'interesse del singolo capitalista o di una corporazione di capitalisti... ma è l'espressione del dominio della borghesia come classe...
Anche le restrizioni che il Testo unico prevede e che via via sono state inasprite, non alterano idealmente l'impianto di fondo... anzi in qualche modo lo confermano, giacchè le espulsioni e gli inasprimenti di pene sono diretti al contrasto dell'immigrazione clandestina, cioè di uno spostamento degli individui che non avviene secondo la legge, vale a dire secondo una forma che rispecchia… il dominio della borghesia come classe...

I migranti come componente della sovrappopolazione operaia creata dal capitale
se da un lato.con l'accumulazione aumenta il numero di forze-lavoro da utilizzare per mettere in moto nuovi mezzi di produzione addizionali, dall'altro il mutamento qualitativo che l'aumento di capitale comporta sul pano dell'aumento della forza produttiva del lavoro, riduce la necessità di operai e così crea una sovrappopolazione la quale preme sugli operai occupati sia moderandone le richieste verso il capitale, sia costringendola a rendere liquida una creta quantità di lavoro comandata dal capitale...
i movimenti migratori... sono il risultato della produzione, ad opera dell'accumulazione capitalistica, di quella popolazione operaia eccedente che preme su quella occupata...

L'articolo 21 prevede l'assegnazione di quote preferenziali agli Stati non appartenenti all'Unione europea, con cui siamo stati conclusi accordi per regolamentare i flussi di ingresso... Questi accordi... esprimendo l'esigenza di regolamentare sempre più su scala mondiale la domanda e l'offerta di lavoro, sono l'indice della tendenziale centralizzazione dei capitali, dei livellamenti dei saggi di profitto...
... va colta una connessione stretta tra i forti interventi repressivi verso l'immigrazione clandestina e alcuni interventi... riguardanti... l'integrazione degli immigrati con lavoro e permesso di soggiorno nello Stato...
...il carattere così ferocemente repressivo delle misure a cui sono soggetti i migranti clandestini, è funzionale a mantenere netta la divisione e la contrapposizione tra migranti in possesso di contratto di lavoro e quindi di permesso di soggiorno, e migranti che non hanno lavoro, quindi documenti, aspirano ad avere entrambe le cose. In tal modo la legge crea condizioni favorevoli perchè il capitale utilizzi la pressione che i migranti senza libretto di lavoro, insieme con tutti i disoccupati residenti nello Stato, fanno su tutti gli operai occupati, migranti e non, per renderne le condizioni sempre più precarie, quanto più essi sono essenziali alla valorizzazione del capitale...
i trafficanti di potenziali schiavi salariati clandestini... fanno per il capitale il lavoro sporco di procurargli una sezione cospicua di sovrappopolazione illegale che possa far leva per l'accumulazione, aumentando la pressione sugli occupati legali...

Ma è lo stesso capitale che crea le condizioni del suo superamento
...Anche qui si vede come il capitale sia esso stesso la contraddizione in processo, attraverso la quale crea le condizioni del suo superamento. Grazie alla tendenza a creare il mercato mondiale, esso “spinge a superare sia le barriere e i pregiudizi nazionali, sia l'idolatria della natura,la soddisfazione tradizionale, orgogliosamente ristretta entro angusti limiti dei bisogni esistenti, e la riproduzione del vecchio modo di vivere. Nei riguardi di tutto questo il capitale opera distruttivamente, attua una rivoluzione permanente, abbatte tutti gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle forze produttive, la dilatazione dei bisogni, la varietà della produzione e lo sfruttamento e lo scambio delle forze della natura e dello spirito. Ma dal fatto che il capitale pone ciscuno di questi limiti come un ostacolo e prrciò idealmente lo ha superato, non ne derivca affatto che esso lo abbia superato realmente, e perciò ciascuno di tali ostacoli contraddice alla sua destinazione, la sua produzione si muove tra contraddizioni continuamente superate, ma altrettanto continuamente poste. E c'è di più. L'universalità verso la quale spinge irresistibilmente, trova nella sua propria natura ostacoli che ad un certo livello del suo sviluppo faranno riconoscere il capitale stesso come l'ostacolo massimo che si oppone a questa tendenza e perciò spingono alla sua soppressione attraverso esso stesso” (Marx-Engels – ndr)

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