venerdì 6 luglio 2018

pc 6 luglio - Contro il governo fascio/populista Salvini Di Maio e la sua ricetta 'del cambiamento' - da foglio speciale pc - richiedi a pcro.red@gmail.com

Virtuali promesse e reale razzismo, carcere, repressione, guerra
Più guadagni e paradisi fiscali per i padroni e i ricchi, 
più miseria per i proletari e le masse popolari.
Questa la ricetta del governo "del cambiamento"

SUL FRONTE ECONOMICO
Il governo Di Maio/Salvini parla di “Reddito di cittadinanza”, “Riforma Fornero”, ma l’impegno fondamentale è sulla Flat tax e il cosiddetto “condono fiscale”, chiamato “pace fiscale”.

La Flat tax è la classica tassa per i ricchi, in cui si stabilisce uno sgravio fiscale massiccio e uguale o quasi uguale per tutti, e in cui chi ha miliardi viene sgravato di milioni di euro e chi ha poco più che risparmi al massimo risparmia cento/mille euro.
Salvini difende apertamente questo provvedimento, perché se i ricchi e gli imprenditori pagano meno tasse investono di più, comprano un auto di più e assumono di più.
Si tratta di una politica delle tasse che si oppone nettamente alle richieste dei lavoratori che hanno sempre sostenuto che solo la detassazione dei salari, dei redditi dei settori più bassi mette in
condizione di aumentare i consumi delle masse e che questo direttamente o indirettamente aumenta i soldi per le spese sociali, per gli investimenti nel lavoro. Salvini e Di Maio, invece, puntano tutto sui ricchi, i padroni, la grande Finanza, dimostrando a chi li ha votati da che parte realmente stanno.

Ma chiaramente i ricchi, i padroni e padroncini, gli affaristi e quelli che vivono di rendita normalmente sono la grande platea degli evasori fiscali e anche qui il governo Salvini/Di Maio arriva in aiuto con un gigantesco condono fiscale. Quando erano, soprattutto i 5Stelle, all’opposizione, strillavano contro i i condoni fiscali, di cui tutti i governi precedenti hanno fatto man bassa; ora Salvini/Di Maio si propongono di superarli con una pace fiscale che vuol dire che chi ha milioni da dare al fisco se la caverà con un 10%.
Salvini/Di Maio rilanciano la rottamazione, ma non per le masse vessate da multe, ma per tutti quei padroni e padroncini, commercianti e professionisti, in prevalenza collocati nel nord leghista che hanno evaso tasse, contributi, evaso le leggi sul lavoro.
Nel bilancio dello Stato questa gigantesca riduzione/evasione delle tasse inevitabilmente scaricherà l’intera tassazione sulle spese sociali, sui salari e i redditi dei lavoratori che ancor più di prima saranno gli unici che pagheranno le tasse.
Tutte le lotte operaie, dei lavoratori, delle masse popolari su questo tema hanno posto e rivendicato la patrimoniale, ovvero una tassa sui ricchi e sui grandi patrimoni. Ma i fasciopopulisti, ingannapopolo si preparano a fare esattamente l’opposto.

Il governo ha giocato tanto delle sue carte demagogiche sul reddito di cittadinanza e sull’abolizione della legge Fornero. Su quest’ultima, essa non è stata che l’ultimo anello della politica di tagli delle pensioni che tutti i governi, di tutti i paesi del mondo sotto diverse forme hanno fatto in questi ultimi anni, e contro i quali la lotta dei lavoratori e pensionati, per responsabilità delle direzioni sindacali, non ha raggiunto gli obiettivi.
Quindi, non l’abolizione della legge Fornero è il problema, ma l’abolizione di tutte le riforme fatte da tutti i governi, compreso il governo Berlusconi/Lega; la proposta della quota ‘100’ al massimo farebbe risparmiare 2 anni a pochissimi lavoratori. Ma chiaramente, se si guarda il programma complessivo in economia dei fasciopopulisti, è del tutto evidente che non avverrà nulla di tutto questo.

Sul ‘reddito di cittadinanza’, cavallo di battaglia dei 5Stelle, va innanzitutto detto che in tutti i paesi capitalisti europei esistono politiche di questa natura e tutte finora non hanno garantito nessun salario per i senza lavoro, ma sono stati strumento di inganno per politiche di licenziamenti, di cassintegrazione, di chiusura delle fabbriche, di estensione massiccia della disoccupazione dei giovani, delle donne e di nessuna ricollocazione dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. Puntare tutto sul reddito di cittadinanza significa, quindi, prevedere una disoccupazione permanente ed endemica, al servizio dei piani dei padroni.
Ma anche il cosiddetto “reddito” è una promessa tutta da verificare nel concreto, perché già i governi precedenti si erano mossi su questo terreno allargando sussidi, ammortizzatori sociali, in maniera così insufficiente da dare spazio alla demagogia populista. Sin da subito, poi, Di Maio ha messo le mani avanti: nessuno pensi che daremo soldi per non fare niente, che comunque bisogna prima rafforzare i Centri per l’impiego, e che questo non potrà avvenire prima di sei mesi minimo. I Centri per l’impiego vengono così descritti dall’Anpa (Agenzia nazionale delle politiche attive): “Un complesso non troppo ampio di attività dal profilo minimalista con inadeguatezza delle competenze del personale, insufficienza numerica degli organici, organizzazione emergenziale del lavoro, carenze di infrastrutture; con differenze notevoli tra Regioni, Province e Comuni. Ad esempio un Centro per l’Impiego del Lazio ci mette 24 mesi a trovare la prima offerta di lavoro per un disoccupato”. Se dipende, quindi, dalla riforma di questi Centri per l’impiego il reddito di cittadinanza, siamo freschi…

Nel programma Salvini/Di Maio non vi è assolutamente nulla di concreto contro il Jobs act e non è contenuto il ripristino dell’art. 18, mentre di questo avevano fatto ampio uso nella campagna elettorale truffaldina. Di Maio al comizio della vittoria si è presentato con un imprenditore in crisi facendone il simbolo del suo programma, con buona pace di operai e disoccupati che lo avevano votato.
Nel contratto di programma è contenuto un attacco allo Statuto dei lavoratori ancora più pesante, verrà sostituito da un Testo Unico sul lavoro e, si dice: “in modo da semplificarne l’applicazione da parte delle imprese”. E’ facile intendere che si vuole dare un colpo finale all’attacco allo Statuto dei lavoratori che da anni va avanti ad opera dei governi di centrodestra e di centrosinistra.
L’orizzonte dei due è sempre e solo il padrone, grande, medio e piccolo, le cui sorti stanno a cuore, perché per loro, come per tutti i governi che li hanno preceduti, sono i padroni grandi, medi e piccoli la forza dell’economia, non i lavoratori che producono e le grandi masse dei precari e dei senza lavoro.

Infine, nuove forme di "voucher" per aiutare i padroncini e mantenere la precarietà di tanti giovani. Nessuna legge effettiva per il “conflitto di interesse”. Il presidente del Consiglio ha detto che tutti abbiamo un conflitto di interesse, quindi... nessuno. Berlusconi, banchieri, imprenditori che sono nel governo potranno tranquillamente continuare a fare gli affari propri e a trattare leggi e provvedimenti che li avvantaggiano o che non li danneggiano.

DIVIETI, CARCERE, REPRESSIONE
Nel programma sono previsti: più carceri, rafforzamento del carcere duro e di contro meno ospedali e scuole. Impunità per agenti, poliziotti, responsabili di abusi, violenze, fino all’assassinio. Fondi alla polizia per aumentarne l’armamento, utilizzato anche contro le manifestazioni, le lotte. Uso degli agenti infiltrati, sotto copertura.
Divieti, multe e carcere a mendicanti, ambulanti.
Carcere per le coppie che si recano all’estero per la maternità, mentre qualche euro alle donne italiane che fanno figli.
Repressione delle lotte per la casa, sgomberi di massa per i senza casa che hanno occupato case vuote.

PER I TERRITORI - Via libera alle devastazioni ambientali. Al di là delle promesse dei 5Stelle, continua la Tav, la Tap, il Muos. Non un euro ai terremotati

LA (IL)LEGITTIMA DIFESA
La difesa è sempre legittima, un provvedimento nelle mani di commercianti, bottegai e razzisti, che in qualsiasi paese dove esiste, vedi gli USA, è diventato una “licenza di uccidere”. La difesa è legittima anche se l’intruso è disarmato (è il far west). Questa legge che consente sempre di uccidere in difesa del patrimonio è in palese contrasto con la Costituzione e con l’art. 2 della Convenzione europea dei diritti umani.

ATTREZZATI PER LA GUERRA
Si conferma l'appartenenza alla NATO, con gli USA quale alleato privilegiato, ma senza scontentare lo zar.
Più spese militari, incremento dell'industria bellica, più soldi, privilegi e sconti per le forze dell'ordine
E si parla di reintroduzione della Leva obbligatoria.

PER I MIGRANTI: COME NEL FASCISMO
Chiusura dei porti, No all’approdo delle navi - negazione a priori dello status di rifugiato
Reati speciali per i migranti
Taglio di 5 miliardi destinati all’accoglienza. Centri di permanenza temporanea in ogni Regione chiusi, i migranti non possono uscire, come nelle carceri, fino al rimpatrio.
Restrizioni per moschee e luoghi di culto. Divieto di indossare il burqa o il niqab.

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