Nicolò è fuori dal carcere!
Ringraziamo
le migliaia di persone che hanno manifestato la loro solidarietà,
condividendo le parole di Nicolò, parlando della sua storia agli amici e
ai colleghi di lavoro, inviando foto di sostegno per la campagna
#NicoLibero, scrivendogli in carcere. Un ringraziamento particolare a
coloro che sono venuti a sostenere Luisella, la madre di Nico, che
lunedi aveva cominciato lo sciopero della fame per denunciare la
situazione del figlio.
Per noi
questa campagna serviva anche a portare l'attenzione su una situazione
vergognosa, quella di tutti i detenuti in attesa di misure alternative
le cui condizioni peggiorano ulteriormente con l'introduzione del
dispositivo del braccialetto elettronico, che in più molto spesso nella
pratica non c'è
e porta a un ingiusto prolungamento del periodo di detenzione. La situazione carcerarie nel nostro paese è uno scandalo senza fine, una guerra ai poveri in cui chi ruba poco per campare passa i guai e chi ruba 49 milioni per far carriera diventa Ministro dell'interno.
e porta a un ingiusto prolungamento del periodo di detenzione. La situazione carcerarie nel nostro paese è uno scandalo senza fine, una guerra ai poveri in cui chi ruba poco per campare passa i guai e chi ruba 49 milioni per far carriera diventa Ministro dell'interno.
Un detenuto su tre è rinchiuso senza sentenza definitiva, per uno su cinque non è nemmeno cominciato il processo, il 30 percento della popolazione carceraria è semplicemente costituito da persone presunte responsabili di detenzione o spaccio di piccole quantità di stupefacenti. Il sovraffollamento, come ci ha raccontato Nico, è ormai strutturale, gli psicofarmaci sono l'unica forma di sostegno sanitario garantita a tutti, centinaia di persone vivono ammassate senza vedere via di uscita. E' un urlo di rabbia, è un ruolo di dolore quello che si leva ogni giorno dal carcere di Torino e va ascoltato e sostenuto.
Grazie alla
lotta siamo riusciti ad ottenere non solo la liberazione dal carcere di
Nico ma anche di un altro ragazzo che era con lui in sezione sempre in
attesa di braccialetto. Ne rimangono comunque altri due che aspettano
questo costoso gadget da oltre 5'000 euro su cui lucrano le compagnie
telefoniche.
E' importante mantenere alta l'attenzione su questo tema, per questo confermiamo il presidio sotto al carcere domenica ore 18:00 per chiedere un miglioramento delle condizioni di tutti i detenuti.
E' importante mantenere alta l'attenzione su questo tema, per questo confermiamo il presidio sotto al carcere domenica ore 18:00 per chiedere un miglioramento delle condizioni di tutti i detenuti.
Un caloroso abbraccio a
tutti le/gli antifasciste/i in giro per l'Italia che stanno pagando con
pesanti restrizioni alla libertà il proprio impegno: VALERIA, UMBE, DB,
BRESCIA, JACOPO, MATHEUS, MOUSTAFA E NICO LIBERI! NELLA MEMORIA
L'ESEMPIO, NELLA LOTTA LA PRATICA!
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