Sono stati circa 2 mila i manifestanti che sono partiti dalla stazione marittima
per il corteo del 30 giugno aperto dallo striscione "Genova antifascista". Nella
seconda parte del corteo lo striscione della camera del lavoro di Genova
affiancato a quello dell'Anpi, dietro le categorie della Cgil, l'Arci, la
comunità di San Benedetto e le altre associazioni che hanno aderito alla
manifestazione. "Siamo qui non solo per ricordare il 30 giugno - ha detto il
segretario della Camera del lavoro Ivano Bosco - ma perché il momento storico
rende indispensabile ricordare a tutti che Genova è antifascista nel momento in
cui nella nostra città vengono aperte sedi neofasciste e il Comune manda i
propri rappresentanti alla commemorazione di Salò". In piazza anche tante
famiglie con bambini: "Sono qui per loro, per il loro futuro" spiega una ragazzo
che spinge un passeggino. Alcune manifestanti hanno un cartello con disegnate
delle zecche a ricordare le parole dell'assessore comunale Stefano Garassino che
aveva invitato la Cgil a "tenere fuori le zecche dal corteo".
La manifestazione arriva in piazza De Ferrari dove ci saranno gli interventi di militanti, delegati sindacali, immigrati e l'intervento conclusivo del presidente emerito dell'Anpi Carlo Smuraglia. Il corteo è partito poco dopo le 17.30 dalla Stazione marittima ed è arrivato a De Ferrari dopo due ore. In migliaia in strada 58 anni dopo la rivolta genovese contro il congresso dell'Msi, che portò alla caduta del governo Tambroni. A promuoverlo Anpi, Arci, Cgil, Comunità di San Benedetto al porto e il comitato "Genova antifascista".
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