Da "Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte" - Karl Marx
IL PARLAMENTO CHE LA BORGHESIA HA CREATO, DEVE ESSERE DISTRUTTO PERCHE' E' UN OSTACOLO ALLA DITTATURA DELLA BORGHESIA - Non sembra qui Marx parlare delle contraddizioni nel parlamento odierno?
...la borghesia confessa che il suo proprio interesse le impone di sottrarsi al pericolo dell'autogoverno; che per mantenere la calma nel paese deve anzitutto essere ridotto alla calma il suo Parlamento borghese; che per mantenere intatto il suo potere sociale deve essere spezzato il suo potere politico; che i singoli borghesi possono continuare a sfruttare le altre classi e a godere tranquillamente della proprietà, della famiglia, della religione e dell'ordine soltanto a condizione che la loro classe venga condannata a essere uno zero politico al pari di tutte le altre classi; che per salvare la propria borsa essa deve perdere la propria corona, e la spada che la deve proteggere deve in pari tempi pendere come una spada di Damocle sulla propria testa...
NON SEMBRA DI VEDERE MATTEO RENZI AL POSTO DI LUIGI BONAPARTE?
...A volte il ministero di Bonaparte prendeva l'iniziativa di leggi nel senso del partito dell'ordine, a volte esagerava ancora la durezza nell'applicarle e nell'eseguirle. Bonaparte cercava di conquistarsi una popolarità con proposte insulse e infantili, cercava di far risaltare la propria opposizione all'Assemblea nazionale e di accennare ad un potere segreto a cui solo le circostanze impedivano, momentaneamente, di elargire al popolo francese i suoi tesori nascosti. Perciò egli proponeva di accordare ai sottufficiali un soprassoldo giornaliero di quattro soldi. Perciò proponeva l'istituzione di una banca di prestiti d'onore per gli operai. Ricevere denaro in regalo o in prestito: ecco la prospettiva con la quale egli sperava di adescare le masse. Regalare e prendere a prestito: a questo si limita la scienza finanziaria dei sottoproletariato, sia esso nobile o plebeo. A ciò si riducevano le molle che Bonaparte sapeva mettere in azione. Mai pretendente ha speculato in modo così volgare sulla volgarità delle masse..."
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