E’
accaduto domenica a Niscemi, davanti ad uno degli ingressi della
base statunitense del MUOS. La polizia ha deliberatamente attaccato i
manifestanti con il lancio di lagrimogeni a grappoli, stile esercito
israeliano contro i palestinesi, una volta arrivati addosso alle
compagne e ai compagni più vicini al cancello sbarrato e supervigilato
da poliziotti, carabinieri e agenti della Digos. Molti manifestanti
hanno riportato disturbi agli occhi e alla respirazione. Per il compagno
Orazio Vasta colpito in pieno dal gas, è stato
necessario il trasporto con l’autoambulanza in ospedale.
Qui, di seguito la sua dichiarazione-denuncia:
“Il corteo era arrivato alla parte finale, davanti al cancello 2 della base statunitense MUOS di Niscemi. Nulla faceva presagire quello che è accaduto attorno alle ore 18. Dentro la base USA, a ridosso del cancello, e non solo, schierati in assetto antisommossa i reparti celere della Polizia e dei Carabinieri, oltre la presenza di tanti agenti della digos. Come dimostrano le foto, le compagne e i compagni, con le nostre facce e le nostre bandiere, a mani nude, abbiamo ribadito il nostro no a questa base della morte. Confermo che non c’è stato, ed era anche logisticamente impossibile, assaltare il cancello o la vicina rete. Ma, all’improvviso, su di noi, sono stati lanciati degli aggressivi lacrimogeni, della stessa tipologia utilizzati a Giardini alla fine del corteo contro il G7 di Taormina e nelle aree di guerra del Medioriente.
Io, dopo essere stato raggiunto da un lacrimogeno, esploso praticamente fra le mie gambe, al momento sembrava di essermi ripreso, e ho raggiunto il cancello da dove sono stati lanciati gli asfissianti, per protestare. Sempre con la mia faccia, con la mia bandiera. Questa volta, non ero a mani nude. Avevo una bottiglietta d’acqua nelle mani, che ho svuotato sulla mia testa, dicendo che io avevo acqua e loro sparavano gas, senza alcuna motivazione.
Poi, il gas respirato, si è fatto risentire… E? arrivato il 118, chiamato da un compagno, e sono stato trasportato al pronto soccorso di Niscemi. Qui, un personale gentile e professionale, ha attivato la procedura prevista in questi casi, con analisi al sangue, aiuto alla respirazione con mascherina, flebo di varie tipologie. Sono stato dimesso dopo alcune ore di osservazioni e mi è stata prescritta una visita medica oculistica per gli eventuali danni causati dal gas, Tengo a precisare, che poteva accadere a chiunque, ieri pomeriggio, davanti al cancello 2 della base MUOS.
E’ stato un attacco poliziesco contro chi manifestava il proprio dissenso contro il MUOS e le basi USA e NATO presenti in Sicilia, e contro la crescente attività imperialista dell’UE. Un attacco inaudito contro un corteo in cui erano presenti anche famiglie con bambini, il più piccolo di 5 anni. Io, dopo essere stato raggiunto da un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dai celerini, dopo essermi al momento ripreso, sono andato a protestare. Avevo una bottiglietta d’acqua nelle mani, che l’ho svuotato sulla mia testa, dicendo che io avevo acqua e loro sparavano gas senza alcuna motivazione.
necessario il trasporto con l’autoambulanza in ospedale.
Qui, di seguito la sua dichiarazione-denuncia:
“Il corteo era arrivato alla parte finale, davanti al cancello 2 della base statunitense MUOS di Niscemi. Nulla faceva presagire quello che è accaduto attorno alle ore 18. Dentro la base USA, a ridosso del cancello, e non solo, schierati in assetto antisommossa i reparti celere della Polizia e dei Carabinieri, oltre la presenza di tanti agenti della digos. Come dimostrano le foto, le compagne e i compagni, con le nostre facce e le nostre bandiere, a mani nude, abbiamo ribadito il nostro no a questa base della morte. Confermo che non c’è stato, ed era anche logisticamente impossibile, assaltare il cancello o la vicina rete. Ma, all’improvviso, su di noi, sono stati lanciati degli aggressivi lacrimogeni, della stessa tipologia utilizzati a Giardini alla fine del corteo contro il G7 di Taormina e nelle aree di guerra del Medioriente.
Io, dopo essere stato raggiunto da un lacrimogeno, esploso praticamente fra le mie gambe, al momento sembrava di essermi ripreso, e ho raggiunto il cancello da dove sono stati lanciati gli asfissianti, per protestare. Sempre con la mia faccia, con la mia bandiera. Questa volta, non ero a mani nude. Avevo una bottiglietta d’acqua nelle mani, che ho svuotato sulla mia testa, dicendo che io avevo acqua e loro sparavano gas, senza alcuna motivazione.
Poi, il gas respirato, si è fatto risentire… E? arrivato il 118, chiamato da un compagno, e sono stato trasportato al pronto soccorso di Niscemi. Qui, un personale gentile e professionale, ha attivato la procedura prevista in questi casi, con analisi al sangue, aiuto alla respirazione con mascherina, flebo di varie tipologie. Sono stato dimesso dopo alcune ore di osservazioni e mi è stata prescritta una visita medica oculistica per gli eventuali danni causati dal gas, Tengo a precisare, che poteva accadere a chiunque, ieri pomeriggio, davanti al cancello 2 della base MUOS.
E’ stato un attacco poliziesco contro chi manifestava il proprio dissenso contro il MUOS e le basi USA e NATO presenti in Sicilia, e contro la crescente attività imperialista dell’UE. Un attacco inaudito contro un corteo in cui erano presenti anche famiglie con bambini, il più piccolo di 5 anni. Io, dopo essere stato raggiunto da un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dai celerini, dopo essermi al momento ripreso, sono andato a protestare. Avevo una bottiglietta d’acqua nelle mani, che l’ho svuotato sulla mia testa, dicendo che io avevo acqua e loro sparavano gas senza alcuna motivazione.
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