La
Puglia e il suo capoluogo vengono presentati dai suoi governanti di
ogni colore, a partire dal suo Presidente della Regione, Emiliano,
come già prima Vendola, come Regione moderna, avanzata,
progressista; e i vari esponenti politici di questa Regione e del suo
capoluogo scalano i partiti, il parlamento e vanno verso cariche
ambiziose del governo nazionale del paese.
Invece
è ricondotto ad episodi di cronaca locale l'orrore quotidiano
dell'altra Puglia, dell'altra Bari, dell'altra Foggia, ecc.
La
Puglia e alcune delle sue province, in particolare Bari, Foggia, ma
anche Brindisi, Lecce sono nelle mani di feroci bande malavitose,
ammanigliate con uomini di governo, delle Istituzioni, che
controllano fette importanti dell'economia e si muovono dentro un
territorio parallelo a quello dell'economia, della politica
ufficiale.
Non
ci occupiamo qui, anche se stanno apparendo numerosi articoli su
questo problema, degli aspetti più eclatanti di queste bande feroci,
meno strutturate, ma non meno pericolose, di mafia, camorra,
'ndrangheta, a cui peraltro sono legate; non ci occupiamo della
permanenza in forme più o meno diverse della “Sacra Corona unita”,
né dei rapporti di grandi affari che legano la grande malavita
pugliese al Montenegro, all'Albania, ecc.
Qui
quello che vogliamo invece denunciare è l'estensione e l'impunità
di queste bande nel controllo del territorio, nell'egemonia in alcuni
quartieri molto popolati e peraltro molto poveri e disagiati su tutti
i terreni, dove queste bande amministrano e gestiscono il quartiere
vincolando strati poveri delle masse, e della diffusione della
“cultura” coatta, criminale in settori della gioventù che poi si
rendono protagonisti di episodi efferati.
Tutta
questa premessa serve a capire l'habitat
dell'ultima storiaccia che gli stessi giornali borghesi non possono
che chiamare “orrore”: gli stupri malavitosi su giovani ragazze
ma anche su ragazzi e anche di bande di ragazzi sulle ragazze.
A
proposito dell'ultimo episodio la stessa Procura parla di “stupri
commessi in maniera così sistematica e violenta da compromettere
l'integrità dei minori”; e il Procuratore di Bari denuncia l'aumento dei reati sessuali, i reati di pedofilia, pornografia - questi ultimi, dice, sono "passati da 35 del 2015 a 57 al 30 giugno scorso... le violenze sessuali erano 112 nel 2015 e sono ora 157 - insieme all'assenza dei servizi sociali... "più di 1500 le donne che nel 2016 si sono rivolte ai 24 centri antiviolenze e 10 case rifugio, in tutta la Puglia. Solo il 4,7 per cento dei circa 513mila minori monitorati è stato preso in carico dai servizi sociali...".
La
storia venuta fuori che ha riempito pagine di giornali anche
nazionali, della violenza per un anno di una ragazzina di 16 anni,
rappresenta una sorta di punta di iceberg di questa situazione.
La possibilità di
stuprare è diventata una delle ragioni dell'affiliazione ai gruppi
malavitosi.
In alcuni quartieri di Bari, e non solo, questa situazione non è
rara ed è dentro l'analisi sommaria che in questa nota stiamo
facendo.
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