Migranti, la Libia è un lager
in cui si tortura
09 agosto
2017
Migranti, Unhcr: “Chi torna in Libia
finisce nei centri di detenzione, non esistono centri di accoglienza”. Medu:
tortura per migliaia. Oxfam l’84% dei migranti ha subito abusi
“In Libia non ci sono ancora centri di
accoglienza, ma centri di detenzione sovraffollati e senza servizi medici”.
Barbara Molinario (Unhcr) chiarisce il ruolo dell’organizzazione, che nel paese
ha accesso soltanto a 13 di queste 30 strutture
FIRENZE – “I migranti che
vengono salvati dalla Guardia costiera libica vengono riportati dalle autorità
libiche nei centri di detenzione e non nei centri di accoglienza, che
ancora non sono stati realizzati. In questi centri di detenzione le
condizioni sono molto complicate, c’è un problema di sovraffollamento, c’è
l’assenza di servizi medici, c’è l’assenza di servizi igienico sanitari, ci
sono problemi di sicurezza anche per donne e bambini e, di fatto, sono i
trafficanti che tengono le persone in detenzione”. Così Barbara
Molinario di Unhcr risponde alla dichiarazioni del ministro Minniti in merito ai salvataggi
dei migranti da parte della Guardia costiera libica e al loro ritorno nel Paese
nordafricano.
Libia, ora
la Guardia costiera di Tripoli riporta indietro anche i bambini. “Ma le leggi
lo vietano, l’Italia non sia complice”
Sandra Zampa, vicepresidente della
Commissione infanzia, mette sul tavolo il tema più delicato. I
respingimenti di minori sono già iniziati: il 5 agosto i guardacoste
nordafricani hanno "salvato e arrestato 826 migranti a nord di Sabrata".
Tra loro, spiegavano le stesse forze libiche, anche bambini. Tutti consegnati
all'organismo che gestisce i centri di accoglienza. Definiti dagli osservatori
"prigioni" tenute da milizie e trafficanti
“Nella
deliberazione votata dal Parlamento il 2 agosto c’è un passaggio
fondamentale che riguarda il rispetto della Convenzione Onu sui diritti
dell’infanzia. Ecco, i minori che vengono fermati in mare non devono
essere riportati in Libia perché la Convenzione dice che non si possono
respingere persone di età inferiore ai 18 anni“. E’ Sandra
Zampa, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia
a mettere sul tavolo il tema più delicato. L’Italia supporterà la Guardia
costiera libica “per le attività di controllo e contrasto dell’immigrazione
illegale e del traffico di esseri umani” nel Mediterraneo, si legge nella
deliberazione che vara la missione navale concordata con il governo di Fayez
Al Sarraj approvata da Camera e Senato da una maggioranza trasversale che va dal Pd
a Mdp passando per Forza Italia. Tutti felici, tutti soddisfatti,
quindi. Ma secondo la deputata prodiana c’è un limite che rimane invalicabile:
quello dei diritti dei minori.
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