I contatti col ministro
dell'Interno prima della svolta
Così il cardinale vicino a Papa Francesco chiude ogni
polemica sul caso ong
Fabio Marchese Ragona - Ven, 11/08/2017 - 08:21
E alla fine è sceso in campo anche il Presidente della
Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, che con poche e semplici parole, ha messo
la parola fine alle polemiche di questi giorni sui migranti e sul ruolo delle
Ong, con il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, «costretto» anche a
rispondere a diverse lettere dei suoi lettori, per chiarire meglio la sua
posizione e quella del quotidiano che dirige, sul tema dell'accoglienza agli
immigrati. Negli ultimi giorni il cardinale Bassetti, dopo essersi confrontato
con buona parte dell'episcopato italiano, e con alcuni interlocutori
d'Oltretevere, ha deciso di prendere una posizione sulla questione dei migranti
per chiuderla definitivamente. Dei contatti ci sarebbero stati anche con il
ministro dell'Interno Marco Minniti.
L'obiettivo era quello di pacificare tutto
il fronte cattolico con una strategia concordata insieme al segretario generale
dela Cei Nunzio Galantino. Era stato il titolo «Reato umanitario», scelto come
apertura di Avvenire, a innescare la polemica. A questo si erano aggiunte le
parole di Tarquinio contro il codice di condotta per le Ong: «Le armi sulle
navi sono sbagliate e pericolose». E così era partita una battaglia a colpi di
editoriali e accuse. Il cardinale Bassetti non ha usato mezzi termini e, ieri,
nel corso dell'omelia per il pontificale di San Lorenzo nella cattedrale di
Perugia ha chiarito: «Rivendico, con vigore, la necessità di un'etica della
responsabilità e del rispetto della legge. Proprio per difendere l'interesse
del più debole, non possiamo correre il rischio neanche per una pura idealità
che si trasforma drammaticamente in ingenuità di fornire il pretesto, anche se
falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana». Un messaggio chiaro:
la legge va rispettata, sconti a nessuno, nemmeno ad alcune Ong: con la vita
degli esseri umani non si scherza, l'accoglienza va fatta, ma con senso di
responsabilità. Parole, quelle del porporato vicinissimo a Bergoglio, scelto
dal Papa come guida dei vescovi italiani il 24 maggio scorso, che possono esser
lette in un'ottica di maggiore cautela, rispetto al passato, nei confronti di
alcune organizzazioni non governative. Nessuna difesa d'ufficio, insomma.
Posizione, parimenti cauta, espressa, non a caso, anche dal quotidiano della
Santa Sede, L'Osservatore Romano che aveva parlato di sospetti nei confronti di
alcune Ong già nell'aprile scorso.
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