martedì 29 novembre 2016

pc 29 novembre - LE DONNE PROLETARIE IN PARLAMENTO E AL MINISTERO DEL LAVORO IL 25 NOVEMBRE


Il Quaderno consegnato negli incontri
Il 25 novembre, durante la manifestazione a piazza Montecitorio delle lavoratrici, di assedio al Parlamento, in rappresentanza di tutti i Palazzi del Potere, le donne hanno strappato due incontri con il consigliere politico della Boldrini e con il Ministero del Lavoro.
Questi incontri, fino al giorno prima assolutamente non fissati, sono stati il risultato solo della combattività subito espressa nella manifestazione di fronte al Parlamento dalle lavoratrici, precarie, disoccupate, madri di ragazze uccise dagli uomini, ecc.
Ed è il carattere di questa combattività, frutto delle lotte che le donne proletarie fanno ogni giorno nei loro territori e posti di lavoro, che è entrata anche negli incontri.
Volevano ristrette delegazioni, ma noi abbiamo imposto che le delegazioni fossero larghe, perchè fossero rappresentative di città e settori di donne.
Al Parlamento, con la scusa che eravamo tante per stare in una loro stanza (cosa assolutamente ridicola!) volevano che l'incontro si tenesse fuori dal parlamento e rapidamente, ma noi abbiamo                                                                                        detto tassativamente di NO e siamo tutte entrate.
Negli incontri hanno parlato tante lavoratrici, disoccupate, una madre di una ragazza uccisa, dando con calore, rabbia, orgoglio delle loro lotte, un quadro vivo della loro condizione e di ciò che vogliamo/pretendiamo.
Abbiamo consegnato il Quaderno: "Cahiers de doléances", che raccoglie/racconta le condizioni di vita, di lavoro/non lavoro delle donne, gli attacchi che subiscono, i duri dati di sfruttamento, oppressione, femminicidi, che grondano di sangue e sudore; abbiamo presentato una piattaforma con le istanze che vengono dalle lotte delle donne.
Abbiamo detto che su tutto questo non vogliamo sentire le loro parole ipocrite, ma vogliamo risposte, altrimenti la lotta delle donne sarà sempre più grande e dura.
Questo lo abbiamo detto sia al parlamento, attaccando il misero tentativo del consigliere della Boldrini di mettere le mani avanti dicendo che le "competenze della presidente della Camera erano solo quelle di far rispettare le procedure in parlamento e non può fare altro"; sia al Ministero del Lavoro dove abbiamo trovato una quasi imbarazzante apertura, comprensione, attenzione (siamo vicino al referendum?).
In entrambi gli incontri abbiamo stoppato la loro proposta di sottoporre il dossier con la piattaforma alla Boldrini e al sottosegretario del Lavoro e poi farci sapere; ma abbiamo detto che vogliamo parlare noi direttamente con loro e che devono fissare questo tipo di incontri.
Abbiamo, quindi, concluso gli incontri, comunicando che il 20 dicembre saremo nuovamente a Roma, dove è già fissato un altro incontro con il Ministero del Lavoro.

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