Macelli dello sfruttamento
Ancora una giornata di picchetti e sciopero alla Global Carni di Spilamberto.
Il
26 ottobre, dopo giornate di sciopero, vi fu una prima importante
vittoria con l'accordo raggiunto in prefettura e valido dal 1/11 in cui
si era ottenuto il passaggio dal CCNL Trasporti merci e logistica al
CCNL COOPERATIVE ALIMENTARI, per i lavoratori della cooperativa Alba
Service all'interno delle aziende Alcar Uno e Global Carni. Ditte
operanti nella trasformazione e lavorazione delle carni, facenti parte
del gruppo Levoni.
Questo gruppo industriale, tra i più importanti nel settore, non
concesse l'adeguamento economico necessario alla cooperativa per fare
fronte alla nuova situazione contrattuale: questo ha indotto Alba
Service a disdettare l'appalto per la fornitura di lavoro, mettendo a rischio 110 posti di lavoro.
Service a disdettare l'appalto per la fornitura di lavoro, mettendo a rischio 110 posti di lavoro.
In
quella giornata i cancelli rimasero chiusi sia alla Global Carni sia
all'Alcar Uno, la solidarietà e la lotta coinvolse anche i lavoratori
della Bellentani (azienda del gruppo Citterio in cui le condizioni di
sfruttamento non sono dissimili).
Lo sciopero proseguì
carico di rabbia per le promesse tradite delle istituzioni e della
prefettura, al punto che le forze repressive utilizzarono spintoni,
manganellate su lavoratori indifesi (2 ricoveri) e lacrimogeni per
tentare di arginare la protesta. Seguirono
altre importanti giornate di sciopero e contrattazione fino a che,
nonostante la richiesta di dilatare i tempi del cambio di appalto, non
arrivarono i primi licenziamenti effettivi con la chiara volontà di
ripristinare il precedente contratto nazionale trasporti e logistica,
tentando di annullare di fatto le vittorie ottenute.
Curioso il fatto che al posto della suddetta cooperativa l'appalto dovesse passare attraverso una selezione del personale mediata dall'agenzia Trenkwalder (nota
in questi mesi per la crisi interna e la presunta vendita dei suoi rami
aziendali ad altri nomi noti quali Adecco e Temporary).
Nella
mattina di lunedì per 55 lavoratori è arrivata la notizia ufficiale del
licenziamento dalla Global Carni. Il blocco è iniziato immediatamente
alle 4 e 30 e prosegue a oltranza tutt'ora con la solidarietà di
lavoratori da altre aziende e con la resistenza ad uno schieramento
sempre imponente di forze dell'ordine
Il
distretto della lavorazioni carni nel territorio modenese vede decine di
aziende impegnate nella trasformazione di prodotti per i vari mercati
italiani ed esteri, per conto dei più importanti gruppi italiani, tra
cui Levoni, Montorsi, Citterio e Cremonini. L'esternalizzazione dei
rapporti di lavoro tra azienda e lavoratore vede nelle cooperative (per
la maggior parte fittizie e pronte a chiudere al primo controllo
inatteso degli organi competenti) la strada economicamente più
redditizia col fine di avere una mano d'opera sempre più a basso costo
ma una produttività in aumento tramite aperture di nuovi mercati
internazionali. Sono anni che questi potenti gruppi industriali, col
beneplacito della politica che riescono ad influenzare, perpetuano il loro gioco al ribasso rispetto alle condizioni dei lavoratori.
Seppur
in calo, il fatturato del gruppo Levoni, si attestava nel 2016 a circa
249 milioni di euro con una redditività in aumento passando da un utile
netto di 600 mila euro nel 2014 a 3,9 milioni. Dati dichiarati
ufficialmente dal presidente dell'azienda.
La
domanda sorge quindi spontanea. Quanto ancora dovremo subire questo
clima di sfruttamento? Quanto ancora si andrà avanti con cooperative
fittizie che non hanno nessun ruolo se non agire come agenzie di
caporalato?
Si noti che lo stesso padrone ha dichiarato davanti al prefetto che le
cooperative sono di fatto da lui controllate, incorrendo in un illecito
proprio per il reato di caporalato che tale dichiarazione rende
esplicito.
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