lunedì 28 novembre 2016

pc 28 novembre - LENIN "IL FEMMINISTA"...

"Far partecipare la donna al lavoro sociale produttivo, strappandola dalla schiavitù domestica, liberandola dal peso degradante ed umiliante, eterno ed esclusivo dell'ambiente della cucina e della camera dei bambini; ecco qual'è il compito principale. Sarà una lotta lunga perchè esige trasformazione radicale della tecnica sociale e del costume... (da "La giornata internazionale della donna")
"La vera emancipazione della donna, il vero comunismo incomincerà soltanto là e allora, dove e quando comincerà la vera lotta delle masse, diretta dal proletariato, che detiene il potere dello Stato, contro la piccola economia domestica o, meglio, dove incomincerà la trasformazione in massa di questa economia nella grande economia socialista...
"Ci occupiamo noi abbastanza nella pratica, di questa questione, che teoricamente è evidente per ogni comunista? Naturalmente no. Abbiamo sufficiente cura dei germi del comunismo che già si hanno in questo campo? Ancora una volta no, no e poi no! I ristoranti popolari, i nidi e i giardini d'infanzia: ecco gli esempi di questi germi, i mezzi semplici, comuni che non hanno nulla di pomposo, di magniloquente, di solenne, ma che sono realmente in grado di emancipare la donna, sono realmente in grado di diminuire ed eliminare, quanto alla sua funzione nella produzione e nella vita sociale, la sua diseguaglianza nei confronti dell'uomo... (Da "Il contributo della donna all'edificazione del socialismo")
"Nel rapporto dialettico tra tre momenti: leggi liberatrici per la donna, suo inserimento nella produzione sociale e sviluppo servizi sociali, stanno alcuni termini della nuova condizione femminile. Ma ciò non è ancora sufficiente: bisogna distruggere vecchie mentalità, costruire consapevolezze nuove negli uomini e nelle donne...
"Pochissimi uomini - anche tra i proletari - si rendono conto della fatica e della pena che potrebbero risparmiare alla donna se dessero una mano al "lavoro della donna". Ma no, ciò è contrario ai "diritti e alla dignità dell'uomo"; essi vogliono pace e comodità. La vita domestica di una donna costituisce un sacrificio quotidiano fatto di mille nonnulla...
"Gratta un comunista e troverai un filisteo! Evidentemente bisogna grattare il punto giusto: la sua concezione della donna...
"Noi odiamo, sì, odiamo tutto ciò che tortura e opprime la donna lavoratrice, la massaia, la contadina.la moglie del piccolo commerciante e, in molti casi, la donna delle classi possidenti...
"Abbiamo bisogno di organismi appropriati per condurre il lavoro fra le donne. Questo non è femminismo: è la vita pratica, rivoluzionaria..." (da "Conversazioni con Clara Zetkin")

Il potere sovietico nei suoi primi mesi ed anni di vita approva una serie di provvedimenti legislativi, non solo assolutamente "avanzati, moderni" all'epoca, ma esemplari anche per l'oggi.

"E' del novembre del 1917 la prima legge che tutela la donna lavoratrice e ne protegge la maternità; è dell'autunno del 1918 la legge sulla regolamentazione dei salari, che sancisce per la prima volta nella storia dell'umanità il principio a lavoro uguale salario uguale.
E' del dicembre 1917 la legge sulla famiglia che abolisce tutte le vecchie norme ed istituisce la semplice registrazione per il matrimonio e per il divorzio, il pieno riconoscimento dei figli "naturali" equiparati ai figli "legittimi", il diritto alla ricerca della paternità e il regolamento legale dell'aborto..." (da "I comunisti e la questione femminile)

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