Da una pubblicazione mlm anni '70
Questa ultima sintesi che pubblichiamo, più che un riassunto del capitolo de "L'imperialismo" di Lenin, punta a mostrare la sua attualità, soprattutto nella critica verso i revisioni/opportunisti di oggi.
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Per definire la politica proletaria e
antimperialista si possono trarre queste tre importanti conclusioni:
1) L'imperialismo ha acuito tutti gli
antagonismi del capitalismo. L'antagonismo principale è quello tra
la socializzazione della produzione e la proprietà privata di questa
produzione.
Questa contraddizione mette in evidenza
l'attualità e l'inevitabilità del socialismo, e rende irresistibile
la coscienza della necessità di abbattere il pugno di grandi
finanzieri che impongono il loro uso privato alla produzione
socializzata.
2) L'imperialismo ha risvegliato tutti
i popoli della terra generando l'immenso movimento di liberazione
nazionale, in forma antimperialista.
Questo grande movimento raggiunge in
definitiva la coscienza del socialismo come unica e reale alternativa
al dominio imperialista. L'internazionalismo proletario deve
sostenere le lotte di liberazione nazionale, deve combattere l'azione
coloniale degli imperialisti. L'internazionalismo proletario rompe
con l'opportunismo che ciancia di indipendenza dei popoli e di
rispetto reciproco, ma che tace sulle azioni di rapina imperialista
dei grandi finanzieri del proprio paese. L'internazionalismo
proletario deve combattere anche, in ogni paese, l'azione
imperialista del proprio capitalismo.
3) L'imperialismo corrompe uno strato
di classe operaia del proprio paese ma si tratta di uno strato
minoritario.
Se si rompe decisamente con
l'opportunismo e lo si combatte nella sua politica e nella sua
ideologia, è possibile veramente smascherare l'illusione di
privilegio e conquistare anche i ceti medi alla politica proletaria
e rivoluzionaria della classe operaia.
In questa guida allo studio abbiamo
posto in evidenza gli elementi dell'analisi teorica e politica che
Lenin fa dell'imperialismo.
Nell'opera di Lenin, in alcuni casi,
non si trovano tutte le generalizzazioni nel modo in cui le abbiamo
esposte in questa guida. Ma, se si vuole approfondire la conoscenza
complessiva del pensiero di Lenin sull'imperialismo, è necessario
studiare una serie di articoli e discorsi di Lenin scritti negli anni
successivi alla stesura di quest'opera. Questi scritti sono raccolti
nel libro “La guerra imperialista”.
Per invitare alla riflessione sulla
situazione attuale, ricordiamo come occorre criticare le teorie del
revisionismo moderno,il quale fa uso delle modificazioni avvenute per
riprendere integralmente le teorie di Kautsky, e fa questo fingendosi
parte del leninismo.
Nell'edizione del “L'imperialismo”,
degli Editori Riuniti, si trova una prefazione dell'editore Valentino
Parlato (poi direttore de Il Manifesto – ndr)teorico del
revisionismo, in cui si conclude testualmente:
“Queste profonde modificazioni
venutesi a determinare dopo le due guerre mondiali hanno
obiettivamente indebolito le posizioni dell'imperialismo nel mondo.
Oggi i trust internazionali e gli Stati
imperialisti non possono più procedere con i sistemi sbrigativi che
erano soliti usare una volta... La cannoniera della flotta britannica
è ormai uno strumento da museo, pericoloso soprattutto per chi cede
alla tentazione di servirsene. In questa nuova situazione,
caratterizzata dal modificarsi dei rapporti di forza sul piano
internazionale ma non da profonde modificazioni del sistema
capitalistico dei paesi imperialistici, alla diretta pressione
militare e al privato dominio dei trust vanno sostituendosi l'accordo
commerciale o di cooperazione economica fra singoli Stati o fra
raggruppamenti di Stati”.
Il signor Valentino Parlato riconosce
poi che la cooperazione tra Stati imperialisti danneggia i paesi
arretrati, ma dice che grazie ai modificati rapporti di forza
internazionali, è oggi possibile l'iniziativa politica che freni le
ingiustizie dell'imperialismo. E questo è tutto ciò che sosteneva
Kautsky, e contro cui Lenin ha scritto questo libro.
Il signor Parlato dice che gli
imperialisti non possono più usare i sistemi sbrigativi di una
volta; intanto però la gendarmeria mondiale americana conduce i suoi
massacri in tutto il mondo.
Il signor Parlato dice che la flotta
inglese è un pezzo da museo, ma si dimentica di parlare della flotta
americana.
Il signor Parlato afferma che, siccome
ci sono i paesi socialisti, anche i capitalisti coesistono
pacificamente attraverso gli accordi internazionali fra Stati. Ma
nega il tradimento di classe avvenuto in Urss, la posizione
socialimperialista e di sfruttamento dei popoli assunta dall'Urss.
Così si dimentica di parlare delle organizzazioni militari
internazionali dell'imperialismo rivolte contro la Cina egli altri
paesi liberati. Questo revisionista si riferisce agli accordi
pacifici tra gli Stati, e si dimentica della violenta lotta che
l'imperialismo americano conduce contro la concorrenza del
socialimperialismo dei revisionisti sovietici, e contro il sorgere di
un'altra ragguardevole forza imperialista in Europa.
I conflitti che dilaniano questo gruppi
imperialisti mantengono profondamente attuale il pericolo di nuove e
violente guerre mondiali.
Il signor Parlato si dimentica infine
di osservare l'imperialismo nostrano, tanto “silenzioso e
pacifico”, ma in realtà tanto impegnato in molte parti del globo a
sfruttare i popoli rubando le loro ricchezze e accelerando la loro
miseria:il capitalismo di Stato (Eni, Iri, ecc.), il Vaticano, la
Fiat, la Montedison, ecc. tutti impegnati nello sfruttamento
imperialistico
I revisionisti di tutto il mondo hanno
la stessa matrice opportunista, sono amici e alleati
dell'imperialismo, godono di privilegi che esso gli concede e
disprezzano i popoli di tutta la terra in lotta contro
l'imperialismo.
Per il proletariato la lotta contro lo
sfruttamento, contro la guerra imperialista, contro l'opportunismo
dei revisionisti è più che mai di attualità.
Il Presidente Mao dice:
“Per quanto riguarda la guerra
mondiale, non esistono in ultima analisi che due possibilità: o è
la guerra che provoca la rivoluzione, o è la rivoluzione che
impedisce la guerra”.
Questa è la verità più profonda che
comprende chiunque capisce il vero carattere e la vera condizione
dell'imperialismo.
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