Fidel Castro è morto.
Come rivoluzionario antimperialista, i comunisti marxisti-leninisti-maoisti non possono che ricordarlo e onorarlo.
La Rivoluzione Cubana, sviluppata e costruita in maniera entusiasmante insieme a Che Guevara, la sua aspirazione a fare di Cuba un paese socialista, l'intransigente difesa della rivoluzione cubana di fronte all'aggressione e all'embargo dell'imperialismo USA
sono pagine che fissano il posto di Castro nella storia.
L'aspirazione a liberare l'America Latina dal dominio dell'imperialismo Usa, la battaglia per molti anni per fare di Cuba un punto di riferimento e un sostegno di tutto il movimento antimperialista e della lotta armata antimperialista nel continente, sono state un contributo negli anni '70 allo sviluppo dell'anti imperialismo USA in tutto il mondo e influenzato una generazione di antimperialisti nel mondo.
L'imperialismo USA e tutti i sostenitori di esso nel mondo non hanno mai cessato di denigrare Castro e Cuba e di combatterlo, definendolo un dittatore e un tiranno, e oggi gioiscono di
fronte alla sua morte, così come gli esuli fascisti di Cuba negli Usa e nel mondo.
Ma la loro gioia è quella degli sconfitti dalla storia. Le loro strilla sono il miglior elogio che si possa fare alla figura di Castro e alla Rivoluzione cubana.
Ma la definizione di Castro di sè stesso e il riconoscimento che gli viene fatto da tanti nel mondo, come comunista intransigente, ultimo comunista, bandiera del comunismo e della rivoluzione nel mondo, non corrisponde alla realtà.
Sotto questo punto di vista Castro è "morto" tanto tempo fa.
Quando ha sposato la trasformazione revisionista dell'URSS, dopo il XX congresso del PCUS; quando ne ha sposato la politica e azione internazionale socialimperialista; quando in nome della difesa di Cuba ha accettato di esserne una pedina nello scontro tra le due superpotenze. Quando nel Movimento Comunista Internazionale ha coperto, in forme centriste prima e revisioniste dopo, la posizione del PCUS contro la Cina Socialista di Mao Tse tung, divenendo una pedina della lotta contro il marxismo-leninismo-maoismo, in America Latina e nel Mondo.
Così Cuba ha interrotto la sua marcia verso il socialismo, iniziando quel percorso che negli anni l'ha portato, dopo il 1989 alla nuova conciliazione con l'imperialismo USA di Obama, di cui "per fortuna" Castro non ha visto le future conseguenze.
proletari comunisti - PCm Italia
27 novembre 2017
Nessun commento:
Posta un commento