Il
Circolo Culturale Proletario di Genova
ti invita alla presentazione del libro
“Il bisturi e la spada.
La storia di Norman Bethune”
La storia di Norman Bethune”
Mercoledì 7 dicembre 2016 – ore
17.00
alla
Biblioteca Berio, Sala
dei Chierici,
Via del
Seminario 16,
Genova
«Liberiamo la medicina dal
profitto privato, liberiamo la professione medica dall’individualismo rapace!»
Questo è l’appello che Norman Bethune,
medico comunista e internazionalista, rivolgeva al proletariato, alle masse
popolari e agli operatori della sanità nel corso di un dibattito sul rapporto
tra medicina e società, organizzato dall’Ordine dei Medici di Montreal nel 1935.
«Il mezzo più efficace per tutelare la salute consiste nell’abolizione
dell’attuale sistema economico, fonte inesauribile di malattia: verrebbero così liquidate ignoranza, povertà, disoccupazione», osservava Bethune in quella occasione e aggiungeva: «Non è ammissibile che si possa acquistare la salute come una merce qualsiasi… Nella società attuale non ha senso parlare della salute come di un bene privato. La salute interessa tutti, è un bene che deve essere tutelato dal governo… La soluzione del problema è dunque una sola: la socializzazione della medicina».
dell’attuale sistema economico, fonte inesauribile di malattia: verrebbero così liquidate ignoranza, povertà, disoccupazione», osservava Bethune in quella occasione e aggiungeva: «Non è ammissibile che si possa acquistare la salute come una merce qualsiasi… Nella società attuale non ha senso parlare della salute come di un bene privato. La salute interessa tutti, è un bene che deve essere tutelato dal governo… La soluzione del problema è dunque una sola: la socializzazione della medicina».
Bethune affrontava quindi con una
serrata dialettica le tre obiezioni principali degli avversari della
socializzazione della medicina e forniva risposte che colpiscono per la loro
stringente attualità: «Si dice: ‘verrà a mancare l’iniziativa’. Si può ammettere
che, in questa fase della storia, l’animale-uomo abbia bisogno, per andare
avanti, di una carota davanti al naso; non è però necessario che sia una carota
d’oro; il prestigio personale può avere maggior pregio dell’interesse materiale.
Altra obiezione: ‘la burocrazia’. Si tratta però di un pericolo che viene
sventato dal controllo democratico dell’organizzazione. Si dice inoltre: ‘è
necessario che il paziente possa scegliere il medico che vuole’. Questo è un
mito creato dai dottori. Quando il paziente ha la scelta fra due o tre medici, è
soddisfatto. Se non lo è, bisogna mandarlo da uno psichiatra. Se noi dicessimo
che il medico deve scegliere i propri ammalati, faremmo ridere: e tuttavia
sosteniamo con la massima serietà una tesi analoga, affermando che il paziente
deve avere illimitata libertà di scelta. La realtà è che il novantanove per
cento degli ammalati bada ai risultati, e non alla persona del medico…».
Altrettanto nitida, in un periodo di crisi profonda e prolungata come quello che
stiamo vivendo, è la conclusione che egli traeva guardando al primo grande
esperimento di costruzione di una società socialista che si stava svolgendo in
Unione Sovietica: «Rendiamoci conto della realtà, al centro della quale sta oggi
la grande crisi economica. Il mondo cambia sotto i nostri occhi, anche la barca
di Esculapio è presa nel vortice della corrente storica, che porta avanti
l’umanità, tutto rivoluzionando.. Il conflitto che oggi lacera il mondo ha
riscontro anche nella
medicina. Da una parte vi sono coloro che sostengono che bisogna conservare
i privilegi, la proprietà privata, il monopolio dei venditori di salute
fisica. Dall’altra parte sono coloro che affermano che la medicina è più
importante dell’interesse privato dei medici, che è ora di finirla con i
privilegi, che il nostro dovere è di tutelare la salute di tutti. Ancora una
volta risuona così nel mondo l’interrogativo di quel personaggio di Shakespeare
che, nell’“Enrico IV”, chiede: ‘Per quale re dobbiamo vivere o morire?’». A
questo interrogativo Norman Bethune, medico comunista e internazionalista, darà
una risposta esemplare per la sua coerenza scientifica, politica e morale,
partecipando con la stessa indomita energia e con la stessa lucida razionalità
alla campagna per sconfiggere la TBC, così come alla guerra di Spagna contro il
nazifascismo combattuta nelle file delle Brigate Internazionali e alla guerra di
liberazione della Cina contro l’imperialismo giapponese condotta dall’Esercito
Rosso. Il Circolo Culturale Proletario di Genova organizza la presentazione
della biografia di questa straordinaria figura di medico, di scienziato e di
combattente per la causa dell’emancipazione sociale, proponendolo alle nuove
generazioni, agli operatori della sanità e a tutti i cittadini sensibili ai temi
della salute e della medicina come un esempio che merita di essere conosciuto,
meditato e seguito.
Circolo Culturale Proletario di
Genova
Via alla Stazione di Rivarolo 10 R,
Genova-Rivarolo
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