mercoledì 30 novembre 2016

pc 30 novembre - Per Norman Bethune - iniziativa a Genova

Il Circolo Culturale Proletario di Genova

ti invita alla presentazione del libro

Il bisturi e la spada. 
La storia di Norman Bethune
Mercoledì 7 dicembre 2016 – ore 17.00
alla Biblioteca Berio, Sala dei Chierici,
Via del Seminario 16, Genova

«Liberiamo la medicina dal profitto privato, liberiamo la professione medica dall’individualismo rapace!» 

Questo è l’appello che Norman Bethune, medico comunista e internazionalista, rivolgeva al proletariato, alle masse popolari e agli operatori della sanità nel corso di un dibattito sul rapporto tra medicina e società, organizzato dall’Ordine dei Medici di Montreal nel 1935. «Il mezzo più efficace per tutelare la salute consiste nell’abolizione
dell’attuale sistema economico, fonte inesauribile di malattia: verrebbero così liquidate ignoranza, povertà, disoccupazione», osservava Bethune in quella occasione e aggiungeva: «Non è ammissibile che si possa acquistare la salute come una merce qualsiasi… Nella società attuale non ha senso parlare della salute come di un bene privato. La salute interessa tutti, è un bene che deve essere tutelato dal governo… La soluzione del problema è dunque una sola: la socializzazione della medicina».
  Bethune affrontava quindi con una serrata dialettica le tre obiezioni principali degli avversari della socializzazione della medicina e forniva risposte che colpiscono per la loro stringente attualità: «Si dice: ‘verrà a mancare l’iniziativa’. Si può ammettere che, in questa fase della storia, l’animale-uomo abbia bisogno, per andare avanti, di una carota davanti al naso; non è però necessario che sia una carota d’oro; il prestigio personale può avere maggior pregio dell’interesse materiale. Altra obiezione: ‘la burocrazia’. Si tratta però di un pericolo che viene sventato dal controllo democratico dell’organizzazione. Si dice inoltre: ‘è necessario che il paziente possa scegliere il medico che vuole’. Questo è un mito creato dai dottori. Quando il paziente ha la scelta fra due o tre medici, è soddisfatto. Se non lo è, bisogna mandarlo da uno psichiatra. Se noi dicessimo che il medico deve scegliere i propri ammalati, faremmo ridere: e tuttavia sosteniamo con la massima serietà una tesi analoga, affermando che il paziente deve avere illimitata libertà di scelta. La realtà è che il novantanove per cento degli ammalati bada ai risultati, e non alla persona del medico…». Altrettanto nitida, in un periodo di crisi profonda e prolungata come quello che stiamo vivendo, è la conclusione che egli traeva guardando al primo grande esperimento di costruzione di una società socialista che si stava svolgendo in Unione Sovietica: «Rendiamoci conto della realtà, al centro della quale sta oggi la grande crisi economica. Il mondo cambia sotto i nostri occhi, anche la barca di Esculapio è presa nel vortice della corrente storica, che porta avanti l’umanità, tutto rivoluzionando.. Il conflitto che oggi lacera il mondo ha riscontro anche nella medicina. Da una parte vi sono coloro che sostengono che bisogna conservare i privilegi, la proprietà privata, il monopolio dei venditori di salute fisica. Dall’altra parte sono coloro che affermano che la medicina è più importante dell’interesse privato dei medici, che è ora di finirla con i privilegi, che il nostro dovere è di tutelare la salute di tutti. Ancora una volta risuona così nel mondo l’interrogativo di quel personaggio di Shakespeare che, nell’“Enrico IV”, chiede: ‘Per quale re dobbiamo vivere o morire?’». A questo interrogativo Norman Bethune, medico comunista e internazionalista, darà una risposta esemplare per la sua coerenza scientifica, politica e morale, partecipando con la stessa indomita energia e con la stessa lucida razionalità alla campagna per sconfiggere la TBC, così come alla guerra di Spagna contro il nazifascismo combattuta nelle file delle Brigate Internazionali e alla guerra di liberazione della Cina contro l’imperialismo giapponese condotta dall’Esercito Rosso. Il Circolo Culturale Proletario di Genova organizza la presentazione della biografia di questa straordinaria figura di medico, di scienziato e di combattente per la causa dell’emancipazione sociale, proponendolo alle nuove generazioni, agli operatori della sanità e a tutti i cittadini sensibili ai temi della salute e della medicina come un esempio che merita di essere conosciuto, meditato e  seguito.
Circolo Culturale Proletario di Genova
Via alla Stazione di Rivarolo 10 R, Genova-Rivarolo

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