Tutto il mondo è in fiamme. Ogni giorno c'è guerra,
distruzione e fame. La stragrande maggioranza delle popolazioni vive in
condizioni del tutto insopportabili, i paesi oppressi e popoli del mondo
lavorano fino a sanguinare ogni giorno, in modo che la ricchezza e il potere
rimanga nelle mani di pochi. È il sistema imperialista che esiste in questo
mondo, che conosce solo questo stato di cose.
In tutto questo quelli dei paesi imperialisti e alcuni dei
loro lacchè vogliono discutere nella riunione del G20 del prossimo anno, come
possono continuare a mantenere il loro potere contro l'ira dei popoli del mondo,
che essi sempre di nuovo scatenano, spremendo da essi ancora maggiori profitti.
Già a dicembre prossimo, l'8 e il 9 dicembre, i 57 ministri degli Esteri di
questi paesi, che durante il cosiddetto vertice OCSE, si incontreranno nei
saloni della Fiera di Amburgo, pianificheranno le loro politiche di genocidio e
sfruttamento e oppressione dei popoli del mondo. Accanto alla Germania, agli
Stati Uniti, alla Russia e alla Francia ci sarà anche la Turchia che fa parte
dell'OSCE.
Mentre fanno la guerra imperialista verso l'esterno, che è
sempre all’ordine del giorno contro i paesi oppressi, i paesi imperialisti
preparano anche costantemente la guerra all'interno. Questa, in Francia, con la
scusa dello stato di emergenza, viene ormai portata avanti da quasi un anno, le
manifestazioni sono vietate e attaccate dalla polizia. Le grandi proteste della
"Nuit debout" sono state a volte brutalmente interrotte. Ma anche l'imperialismo
tedesco prepara la guerra interna. La preparazione propagandistica dell’impiego
dell’esercito federale all'interno, la creazione di nuove unità di polizia, il
loro equipaggiamento con fucili d'assalto e carri armati, l’ampliamento dei
poteri dei servizi segreti, spesso di propria iniziativa, sono certamente solo
alcuni esempi, di come gli imperialisti tedeschi si preparano a reprimere
proteste e diversi movimenti politici nel proprio paese.
La riunione dell'OSCE e del vertice del G20 sono chiaramente
un test per questa guerra e la crescente militarizzazione della società. Ci si
dovrebbe abituare a vedere carri armati per le strade, e grandi città come
Amburgo occupate di fatto dalla polizia militare. Per questo più di 10.000
poliziotti da tutto il paese arriveranno ad Amburgo per i due incontri. Proprio
in questi giorni la polizia di Amburgo è stata al centro dell’attenzione dei
media per le nuove divise “corazzate”. Le prigioni sono pronte, rinnovate e
rinviati gli ingressi dei "criminali" in modo che ci sia spazio per i
manifestanti. Anche la loro macchina di propaganda gli imperialisti tedeschi
hanno già messo in moto per cercare in anticipo di screditare le attività
antagoniste, come le manifestazioni annunciate, i partecipanti e i richiedenti,
evocando un possibile approccio brutale della polizia. Tutti gli indizi portano
alla guerra, guerra contro le proteste. A questo punto cosa possiamo dire noi se
non che è un bene combattere i guerrafondai, e perciò siamo sulla strada
giusta.
Il prossimo incontro dell’OSCE è per la polizia, ovviamente,
un test per il vertice del G20 del prossimo anno e le misure da guerra dello
stato tedesco sono dirette contro ogni protesta rivoluzionaria. Ma nessuno deve
dimenticare che i popoli del mondo sono quotidianamente esposti alla violenza
più brutale. È dovere di tutte le forze rivoluzionarie e internazionaliste a
fronte dei popoli del mondo mostrare in un paese imperialista che gli autori dei
genocidi non sono i benvenuti e che essi invece stanno fianco a fianco con i
popoli del mondo!
Viva la solidarietà internazionale!
Solidarietà significa resistenza!
Abbasso l'imperialismo!
Demonstration gegen OSZE-Treffen - Hamburg am 8. Dezember
Demonstration gegen das OSZE-Treffen in
Überall auf der Welt
brennt es. Jeden Tag gibt es Krieg, Zerstörung und Hunger. Die große
Mehrheit der Menschen lebt in völlig unerträglich Zuständen,
die unterdrückten Länder und die Völker der Welt bluten jeden Tag,
damit der Wohlstand und die Macht einiger Weniger erhalten bleibt. Es
ist das imperialistische System das auf der Welt besteht,
das nur diesen Zustand kennt.
Inmitten dessen wollen die der imperialistischen Länder und einige ihrer Lakaien beim G20-Treffen
kommendes Jahr beratschlagen, wie sie ihre Macht weiter gegen den Zorn der Völker der Welt, den sie immer wieder entfesseln, halten können und weiter noch größere Gewinne aus ihnen quetschen können. Bereits im kommenden Dezember am 8. und 9. Dezember wollen sich die 57 Außenminister dieser Länder beim sogenannten OSZE-Gipfel in den Hamburger Messehallen treffen, um ihr völkermörderische Politik der Ausbeutung und Unterdrückung der Völker der Welt zu planen. Neben der BRD, den USA, Russland und Frankreich gehört auch die Türkei zur OSZE.
Während der imperialistische Krieg nach Außen, gegen die unterdrückten Länder auf der Tagesordnung steht, bereiten die imperialistische Länder aber auch immer weiter den Krieg nach Innen vor. In Frankreich wird er mit der Ausrufung des Ausnahmezustandes nun schon seit einem Jahr geführt, so werden Demonstrationen verboten und von der Polizei angegriffen. Die großen Proteste der „Nuit debout“ wurden teilweise brutal unterdrückt. Aber auch der deutsche Imperialismus bereitet den Krieg im Inneren vor. Die propagandistische Vorbereitung von Einsätzen der Bundeswehr im Inneren, die Aufstellung neuer Polizeieinheiten, ihre Ausrüstung mit Sturmgewehren und Panzern, die Erweiterung der Befugnisse der Geheimdienste, auch oft in Eigenermächtigung, sind sicherlich nur einige Beispiele, wie die deutschen Imperialisten sich darauf vorbereiten Proteste und diverse politische Bewegungen in ihrem eigenen Hinterland zu unterdrücken.
Das OSZE-Treffen und der G20-Gipfel sind für diesen Krieg und die zunehmende Militarisierung der Gesellschaft offensichtlich ein Testfeld. Es soll sich daran gewöhnt werden, dass Panzer durch die Straßen rollen und ganze Großstädte wie Hamburg von der Polizei faktisch militärisch besetzt werden. Dafür sollen bei den beiden Treffen über 10.000 Polizisten aus dem ganzen Land in Hamburg einmarschieren. Rechtzeitig posierte die Hamburger Polizei erst kürzlich medienwirksam mit ihrem neuen Panzer. Gefängnisse werden bereit gemacht, renoviert und Haftantritte von „Kriminellen“ verschoben, damit Platz für Demonstranten ist. Auch ihre Propagandamaschinerie setzen die deutschen Imperialisten schon in Bewegung und versuchen im Vorhinein die Gegenaktivitäten, wie angemeldete Demonstrationen, Teilnehmer und auch die Anmelder zu diskreditieren und einen möglichst brutalen Polizeiansatz schon jetzt herauf zu beschwören. Die Zeichen stehen auf Krieg, Krieg gegen Proteste. Doch was sollen wir anderes sagen, als dass es nur gut ist wenn uns die Kriegstreiber bekämpfen, so sind wir doch auf dem richtigen Weg.
Das kommende OSZE-Treffen ist für die Bullen ganz offensichtlich ein Testlauf für den G20-Gipfel kommendes Jahr und die kriegerischen Maßnahmen des deutschen Staates richten sich gegen jeden revolutionären Protest hier. Doch niemand darf vergessen, dass die Völker der Welt tagtäglich der brutalsten Gewalt ausgesetzt sind. Es ist die Pflicht aller revolutionären und internationalistischen Kräfte vor den Völkern der Welt in einem imperialistischen Land zu zeigen, dass die Völkermörder hier nicht willkommen sind und dass sie mit den Völkern der Welt Seite an Seite stehen!
Hoch die internationale Solidarität!
Solidarität heißt Widerstand!
Nieder mit dem Imperialismus!
Es lebe der Widerstand der Völker!
Bündnis gegen imperialistische Aggression
November 2016
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