venerdì 25 novembre 2016

pc 25 novembre - Laddove le operaie non riescono a venire direttamente a Roma - volantinaggio in fabbrica sulla condizione delle operaie

Il volantino diffuso alla NECTA e alla BREMBO - BERGAMO

VERSO UN NUOVO SCIOPERO DELLE DONNE NAZIONALE

In concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le lavoratrici dello SLAI COBAS sc, hanno lanciato una manifestazione a Roma il 25 novembre, in piazza Montecitorio. Lavoratrici, precarie, disoccupate, da nord a sud, chiederanno incontri ai parlamentari, non per sentire ipocriti discorsi, ma per parlare direttamente, per portare la sfida delle rivendicazioni nate dalle lotte.

Dall'appello nazionale lanciato per il 25 novembre:

...noi donne lottiamo ogni giorno per il lavoro, il salario, contro le discriminazioni, lottiamo nelle cooperative contro contratti vergognosi che ci offendono, contro le violenze e molestie dei padroni, lottiamo nelle fabbriche contro chi vuole ridurre la nostra vita a macchina per il suo profitto e ogni giorno toglie un pezzo della nostra vita; lottiamo nel commercio, nei pubblici esercizi, contro il lavoro nero, i licenziamenti, i ricatti; lottiamo come disoccupate contro l’umiliazione di trovare lavoro; lottiamo contro la schiavitù e le violenze sessuali di caporali e padroni nelle campagne, lottiamo nella scuola, nei call center, nelle lotte per la casa, nelle lotte sul territorio per la salute, ma questa nostra voce e soprattutto le nostre lotte restano inascoltate, anzi vengono silenziate, oscurate. Noi donne subiamo quotidianamente l’oscena violenza sessuale e la catena infinita di femminicidi. Ma nessuno, o pochissimi, lega questa violenza alla nostra condizione generale fondata sul doppio sfruttamento e oppressione, che produce violenze sessuali e femminicidi. Ed è proprio questa condizione generale che noi il 25 novembre portiamo a Roma. Noi la dobbiamo portare unite a livello nazionale. L’unità è la nostra forza!”
VOGLIAMO PROSEGUIRE LA STRADA DELLO SCIOPERO DELLE DONNE, DA NOI AVVIATA IL 25 NOVEMBRE 2013, SEGUITO DA QUELLO DELL'8 MARZOCHE OGGI VIENE PORTATA AVANTI ANCHE IN ALTRI PAESI.

-Argentina. Sciopero delle donne dopo lo stupro e l'omicidio di una sedicenne
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Donne francesi in sciopero 7 novembre 2016: migliaia di donne chiedono l’uguaglianza salariale in tutta Europa.
-In Polonia tutte le donne, si sono date appuntamento nelle strade e nelle piazze principali del paese, dopo aver letteralmente inondato Varsavia qualche giorno fa. Protestano contro un progetto di legge che vieta completamente l'aborto

"Uno sciopero delle lavoratrici, ma che è più giusto chiamare "SCIOPERO DELLE DONNE", perché ha al centro le lavoratrici, ma chiama alla lotta tutte le donne.

Uno SCIOPERO DELLE DONNE è una novità controcorrente, una rottura inaspettata...Lo sciopero delle donne pone il problema più generale di una società diversa, di rapporti sociali diversi, dei rapporti uomo-donna diversi e questo lo devono capire anche i lavoratori maschi..."
IL 25 NOVEMBRE A ROMA, LANCEREMO UN NUOVO CAMMINO VERSO UN NUOVO SCIOPERO DELLE DONNE, PERCHÈ "NOI DONNE NON VOGLIAMO AVERE PAURA, LA LOTTA DELLE DONNE DEVE FARE PAURA!”

SLAI COBAS per il Sindacato di Classe
vai Marconi 1 Dalmine sindacatodiclasse@gmail.com 339 7313300
-vertenze -fiscale -immigrati -patronato

 Info dalla Necta

Il lavoro è organizzato su linee di montaggio
La ripetitività dei movimenti, il ritmo degli stessi e il carico sono la problematica generale della fabbrica


Molte operaie cercano di conciliare la vita familiare con il part time che è definito anche da precisi accordi interni e fissa un numero chiuso, ed è gestito da una commissione apposita che è la veste ufficiale per l'uso clientelare da parte di alcuni delegati delle domande.
Le operaie sono in maggioranza sulle linee, ci sono le solite operazioni di assemblaggio e montaggio delle macchine per le quali sono ritenute più adatte.

I responsabili di produzione sono tutti uomini
Alcune operaie sono diventate responsabili di linea, ma sono state scelte perchè integrate con l'azienda, e ne tutelano gli interessi


La posizione di comando dei capi e capetti porta a veri e propri ricatti sessuali nei confronti delle operaie che dipendono dalle loro decisioni per molti aspetti nella loro attività lavorativa.

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