La Compagnia di San Paolo finanzierà lo sgombero del villaggio profughi
Entro Natale dal Comune il progetto per liberare l'ex MoiSenza una mano d'aiuto Palazzo Civico non saprebbe come fare per risolvere la questione dell'ex Moi, una vera emergenza cittadina che, non a caso, si trascina senza rimedio da tre anni e mezzo. Ecco, dunque, che nel piano per il superamento del “villaggio profughi” di via Giordano Bruno entra in scena la Compagnia di San Paolo.
La sindaca Chiara Appendino punta a coinvolgere nell'operazione la “cassaforte” di corso Vittorio Emanuele, alla quale ha chiesto di finanziare un progetto per la ricollocazione e il reinserimento dei richiedenti asilo che dal 30 marzo 2013 occupano l'ex villaggio olimpico. Un intervento “sociale” senza il quale non sarebbe possibile per l'amministrazione comunale mettere mano allo sgombero promesso e avviare progressivamente lo svuotamento delle palazzine.
Alla richiesta della prima cittadina, il presidente della fondazione Francesco Profumo non si è tirato indietro, anzi ha dato piena disponibilità ad adoperarsi per trovare una forma di collaborazione, ma a precise condizioni: “Non dovrebbe trattarsi di un intervento spot, ma di un progetto articolato – si è sentita rispondere la sindaca Appendino – che non si limiti a tener conto del superamento dell'emergenza, ma pensi al "dopo", e cioè alle persone e alle loro prospettive di inserimento sociale e lavorativo”.
L'istanza espressa dal numero uno della Compagnia di San Paolo, che negli ultimi anni è sempre più impegnata nel sostegno di interventi di welfare, a patto che abbiamo un carattere innovativo, è stata recepita. E in Comune l'assessora alle Politiche sociali, Sonia Schellino, che prima di entrare nella squadra della sindaca lavorava proprio per la fondazione di corso Vittorio Emanuele, si sta occupando di assemblare il dossier con la proposta da sottoporre al presidente Profumo. La tabella di marcia prevede di arrivare alla definizione di un piano entro Natale. Di certo il progetto dovrà prevedere soluzioni differenziate, a seconda dello status dei 1.300 occupanti attuali, o dei riconoscimenti che avevano ottenuto, come la residenza in via della Casa comunale.
A settembre la giunta comunale aveva promesso di avviare un nuovo censimento degli occupanti proprio per fare una fotografia della situazione in vista del “superamento”. Una necessità condivisa con i rappresentanti dei rifugiati, con i quali la sindaca Appendino e il presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci, si sono incontrati più d'una volta. Della questione dell'ex Moi si tornerà a discutere anche in Sala Rossa, dove all'ordine del giorno sono annunciate per domani pomeriggio delle comunicazioni da parte della giunta comunale.
Ancora dieci giorni fa, la prima cittadina aveva confermato, visitando il centro di accoglienza della Croce Rossa a Settimo Torinese, di voler chiudere la questione al più presto: “Stiamo lavorando per trovare una soluzione per le palazzine dell'ex Moi. Siamo alla ricerca degli spazi necessari. Affronteremo la questione gradualmente, una palazzina per volta”.
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