venerdì 25 novembre 2016

pc 25 novembre - Oggi a Roma per accendere la scintilla che incendierà la prateria dello sciopero delle donne

La scintilla dello sciopero delle donne, iniziata in Italia, oggi si accende e si estende anche in altri paesi. Dalla Polonia, all'Argentina, alla Francia viene un segnale forte di come lo sciopero delle donne può e deve essere un'arma reale e affilata nella lotta contro i padroni, i governi, lo Stato che al servizio del sistema capitalista e imperialista pone l'oppressione e la subalternità delle donne come una delle sue basi principali… 

Scrivevano le compagne del Mfpr a proposito dello sciopero delle donne che come lavoratrici, precarie... abbiamo fatto in diverse città dal Nord al Sud 
"Uno sciopero delle lavoratrici, ma che è più giusto chiamare "SCIOPERO DELLE DONNE", perché ha al centro le lavoratrici, ma chiama alla lotta tutte le donne. Uno SCIOPERO TOTALE, contro il lavoro sfruttato e oppressivo, contro il lavoro negato alle donne e contro il doppio lavoro, uno sciopero di tutte le donne contro l'insieme degli attacchi che padroni, governo, Stato, Chiesa portano avanti. Uno SCIOPERO che intreccia e trova le sue ragioni nella condizione di CLASSE E DI GENERE.
Per le donne ogni attacco alle condizioni di lavoro e di vita significa più oppressione, più subordinazione, più attacchi ideologici, più legittimazione di un clima generale da moderno medioevo - vera fonte delle violenze sessuali; ogni attacco aumenta la condizione di oppressione familiare, in una famiglia che diventa sempre più sia il più grande “ammortizzatore sociale” per il sistema capitalista soprattutto nella fase di crisi, ma anche strumento di controllo, normatività.
Ogni peggioramento della condizione delle donne, quindi, non è solo materiale ma anche ideologico, mira a riaffermare costantemente la posizione di "debolezza" e subalternità delle donne in questa società capitalista...
Uno “sciopero delle donne” non solo economico/sindacale, ma che, sia pur partendo dalle ragioni concrete di attacco e ponendo delle concrete rivendicazioni, è espressione e si carica della condizione generale delle donne. Senza questo tipo di sciopero delle donne, le donne sono invisibili in quanto classe e genere, e non possono imporre il loro punto di vista.
Uno SCIOPERO DELLE DONNE è una novità controcorrente, una rottura inaspettata...Lo sciopero delle donne pone il problema più generale di una società diversa, di rapporti sociali diversi, dei rapporti uomo-donna diversi e questo lo devono capire anche i lavoratori maschi..."

Oggi 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella manifestazione nazionale a Roma delle lavoratrici, precarie, disoccupate diciamo che la strada dello sciopero delle donne deve continuare perche'  "... vogliamo unirci ad altre lavoratrici, operaie, precarie, disoccupate, migranti che lottano nel nostro paese, dobbiamo far confluire le varie proteste ed esperienze specifiche in un’unica voce, in un’unica denuncia, in un’unica lotta. E questo è cominciato ad avvenire con 'due scioperi delle donne': il 25 novembre 2013 con la partecipazione di circa 20.000 donne e ancora tante donne hanno partecipato l'8 marzo...Prendiamo la lotta e la vita nelle nostre mani!!..." (dall'appello delle precarie di Palermo)

Che da questo 25 novembre si possa avanzare lungo la strada che porti ad una nuova scintilla dello sciopero delle donne perchè la nostra vita deve davvero cambiare!

Nessun commento:

Posta un commento