martedì 22 novembre 2016

pc 22 novembre - DA GENNAIO LAVORATORI E DISOCCUPATI PIU' POVERI

Il governo Renzi, mentre dà sempre più soldi, in varie forme, ai padroni, attraverso detassazione, decontribuzione, sostegni finanziari, ecc., ai lavoratori, ai disoccupati, invece, riserva provvedimenti solo di tagli salariali, e peggioramenti, che avranno un effetto di pesante ricaduta nelle condizioni di vita, ma che si accompagnano anche ad un aspetto di vessazione.
Da gennaio 2017 viene abolita l’indennità di mobilità e la cassa integrazione in deroga. Sostituite con la Naspi nei licenziamenti collettivi e con l’assegno di ricollocazione. 
"Da gennaio - spiega il Sole 24 ore - per chi sarà coinvolto da un licenziamento collettivo si aprirà il paracadute della Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego introdotta a maggio 2015, che diventerà il sostegno universale in caso di disoccupazione, visto che con il 2016 esce di scena anche l’indennità speciale edile. La platea dei potenziali interessati – prendendo a riferimento l’ultimo dato Inps sulle nuove prestazioni di mobilità ordinaria riferito al 2015 – è di circa 60mila lavoratori".
MA CHE COMPORTA PER I LAVORATORI LICENZIATI IN TERMINI DI REDDITO:
"Naspi e mobilità a confronto - Mobilità e Naspi si differenziano per sistema di calcolo e durata. La prima equivale al 100% dell’assegno di Cig straordinaria percepito o che sarebbe spettato nel periodo precedente il licenziamento (80% dello stipendio), importo che scende all’80% dopo 12 mesi. La seconda, invece, è il 75% della retribuzione: se questa supera 1.195 euro mensili (rivalutati annualmente), l’indennità è aumentata del 25% della quota eccedente il tetto. Per la Naspi è previsto un décalage del 3% a partire dal quarto mese. Per entrambi i sussidi ci sono dei massimali. La mobilità nel 2016 ha durate variabili in base a età e area geografica: dai 12 mesi per un under 50 al Centro-Nord ai 24 mesi per un over 50 al Sud. La Naspi spetta invece per la metà del numero di settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi... (unlavoratore – residente al Sud – nel 2016 avrebbe diritto a un’indennità di mobilità per 24 mesi e un totale di 24.400 euro, nel 2017 invece avrebbe lo stesso assegno Naspi per 24 mesi e 21.850 euro complessivi.".
Quindi, per la maggioranza dei lavoratori licenziati significa meno soldi e per un periodo più breve.
UGUALMENTE NERA E' LA PROSPETTIVA PER I LAVORATORI IN CIG IN DEROGA.
"Cig in deroga a fine corsa - Passando alle tutele “in costanza di rapporto di lavoro”, la cassa integrazione in deroga, che per quasi dieci anni ha funzionato come paracadute per gli esclusi dal perimetro di Cigo e Cigs, a dicembre arriverà a fine corsa".
In concreto questo vorrà dire che tantissimi lavoratori e soprattutto lavoratrici, dei servizi, o basti pensare alle migliaia delle pulizie nelle scuole, ecc., avranno di fronte solo due prospettive: o licenziamento, perchè la ditta senza la Cig in deroga non avrà più interesse a mantenere il servizio; o una drastica riduzione dello stipendio.  
PER I DISOCCUPATI L'INDENNITA' DIVENTA UN VERO E PROPRIO RICATTO.
"...Sul versante delle politiche dovrebbe andare a regime nel 2017, l’assegno di ricollocazione, un voucher spendibile in servizi per ritrovare un impiego, il primo passo per legare a doppio filo il sussidio monetario alle politiche attive. Non ne beneficeranno tutti: nella fase sperimentale (che ha un bugdet di 32 milioni) ci sarà un’estrazione che premierà tra i 10mila e i 20mila disoccupati. Per partecipare bisognerà iscriversi al “portale unico registrazione persone in cerca di lavoro”, in fase di avvio, e comunicare di essere disoccupati e disponibili a un lavoro e alle iniziative dei servizi per l’impiego". 
Cosa significa tutto questo, in termini di ricatto, vessazione, umiliazione per i disoccupati che saranno costretti in questa "trappola burocratica e inutile" per avere l'assegno, col rischio comunque sempre di perderlo, vi consigliamo di andare a vedere il film realistico e disperante "Io, Daniel Blake" di Ken Loach.

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