Già alcuni dati sono dimostrativi di come non va l'assistenza sanitaria: In Europa (intendendo: Germania, Francia, Italia, Spagna), l'Italia è sotto di molto la Germania e la Francia per quanto riguarda la spesa sanitaria (9,1% rispetto a 11,1 di Germania e 11 di Francia), è sotto anche la Spagna per il personale occupato nel settore sanitario (si va dal 29,68% dell'Italia al 61,35% della Germania); è ancora all'ultimo posto - ed è questa la cosa più grave -per l'aspettativa di vita alla nascita (79,24 Italia contro 82,8 Spagna, in questo caso in testa) - (dati da Il Sole 24 Ore).
Ora, dal 5 dicembre con l'approvazione alla Camera del riordino sanitario, la situazione tenderà a peggiorare.
"I Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè dei servizi e delle prestazioni che il nostro Ssn è tenuto a offrire in via gratuita o dietro pagamento di un ticket, dal prossimo anno subiranno un significativo restyling. Tra le novità principali (vedi schede), in soffitta le prestazioni vetuste, delisting per le cure che oggi si possono ricevere in ambulatorio senza passare per ricovero o day hospital, riclassificazione di gruppi di patologie e inserimento di nuove malattie sotto l’ombrello Lea. Mentre il medico, quando prescrive, dovrà riportare sulla ricetta la diagnosi o il sospetto diagnostico; e attenersi, per prestazioni ad alto costo o a rischio di inappropriatezza, a condizioni di erogabilità e indicazioni prescrittive. E i nuovi Lea inaugurano la formula "reflex": di due accertamenti, il secondo viene eseguito solo se l'esito del primo lo richiede" (Da Sole 24 Ore)
Come si vede, vi saranno: meno possibilità di ricoveri in ospedale (non è un caso che tanti sono stati chiusi o ridimensionati); i medici dovranno limitare la prescrizione di prestazioni se sono troppo costose per lo Stato; verranno ridotti gli accertamenti (questo in una situazione ormai iperconsolidata in cui gli accertamenti seguono un criterio di massima parcellizzazione, della serie che se, per esempio, devi accertare un dolore alla colonna vertebrale devi fare 2/3 radiografie prima di avere un quadro più completo)
Già ora "....I Lea non per tutti sono a portata di mano. Anzi. Lo dicono i dati sulla spesa "out of pocket" dei cittadini: oltre 34 miliardi secondo il Censis. Soldi sonanti usciti dalle tasche di quanti, non trovando risposte nel Ssn, si fanno carico delle cure. Chi può, beninteso. Troppe disparità regionali, liste d’attesa infinite, ospedali poco sicuri. Ed è questa l’impasse che si punta a risolvere con i nuovi Lea..."
(Dopo)... "Il restyling del perimetro Lea, non si preannuncia però indolore: il contraltare del risparmio di 50 milioni di euro sui ricoveri, sarà l’extra carico di ticket d’ambulatorio - 18,1 milioni - sulle spalle dei cittadini. Per il "tunnel carpale" così come la cataratta "semplice", per esempio, si pagherà il ticket. Non solo. C’è allerta sul nuovo Nomenclatore protesi, fermo al 1999. L’aggiornamento sorvola sulla personalizzazione dei presidi, anche se resta la ripartizione tra dispositivi "su misura" e dispositivi "di serie". E non è chiaro chi pagherà i presidi più innovativi. La riabilitazione oncologica è un rebus. Il cahier de doleances è lungo. I rischi ci sono. I governatori chiedono di rinviare l’immissione nei Lea, per esempio, di prestazioni ad alto costo come l’adroterapia, cura d’avanguardia destinata ai tumori radio-resistenti".
Quindi più ticket, più prestazioni a pagamento!
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