Continua il fine settimana di lotta no tav! Fuochi e militarizzazione al cantiere di Chiomonte
Continua il fine settimana di iniziative
no tav al cantiere di Chiomonte. E’ sabato sera e dalle 19.00 Giaglione
si ritrova militarizzata in ogni suo ingresso. Camionette di polizia,
agenti in borghese e pattuglia di carabinieri sbarrano gli ingressi del
paese. “Documenti, dove va? cosa trasporta? Apra il bagagliaio e
favorisca i documenti” Questa l’accoglienza per i residenti e non che
cercano di attraversare i posti di blocco. Agenti in borghese fanno
domande e filmano in ogni particolare chi prova ad avvicinarsi, foto ai
documenti, filmati ai vestiti e alle auto. Sembra un viaggio nel tempo e
nel mondo, scenari di quotidiani soprusi riservati ai popoli in lotta e
in guerra. Possiamo dirlo, Giaglione ieri sera era militarizzata, ogni
accesso verso il cantiere controllato da filtri di militari e polizia.
Nonostante
questo i no tav hanno saputo attraversare e aggirare gli ostacoli
presentandosi in molti a ridosso dei new jersey che sbarravano l’antica
strada rurale a collegamento dell’abitato con la vicina Chiomonte e il
cantiere tav. Si inizia con una bella polentata, vino e canti popolari.
Dalle 21 arrivano i rinforzi dalla valsusa e subito, per digerire, si
parte con una piccola passeggiata dalle tavolate verso le recinzioni.
Inizia quindi una battitura con slogan e si accende un falò che
innervosisce e non poco le truppe di occupazione. In barba ai divieti e
ai blocchi arriva anche Errico Canta Male, cantautore torinese che con
la sua musica allieta le ore di attesa della serata. Le luci del bosco
si accendono e si spengono, i plotoni di polizia nascosti tra il
fogliame per non farsi individuare evitano di accendere le pile
cercando, inutilmente, di non divenire un facile bersaglio. Quando tutto
tace e le truppe ormai pensano di averla scampata, grazie ai posti di
blocco ecco partire i primi fuochi d’artificio. Sono quasi le 3 di
notte, ad illuminare la clarea e il cantiere sono i no tav sorprendendo
chi aveva cantato vittoria troppo presto. Finiti i fuochi il presidio
continua attorno ai falò a poche centina di metri dalle reti. Le forze
di occupazione si agitano, cercano nei boschi, non dormono e non
riposano ma per la mobilitazione sono arrivate le ore del riposo.
Si
riprende la mattina di domenica e i nuovi militanti giunti da Giaglione
notano una strana operosità a ridosso dei blocchi. Operai e militari
avanzano di circa un centinaio di metri verso i no tav con le recinzioni
mobili. Saldano e legano, alzano e spostano presi da uno strano
nervosismo mattutino. A rompere l’idillio lavorativo è però la questura
di Torino, un solerte funzionario con tanto di cartina attorno all’ora
di pranzo arriva sul luogo degli spostamenti e decreta lo stop. “Tutto
da rifare”, la posizione dei nuovi blocchi è sbagliata, si retrocede
nuovamente di alcune decine di metri. Nel cantiere del futuro succede
anche questo, neanche buoni a leggere un disegno tecnico. Intanto il
prefetto proroga l’ordinanza di divieto di transito e circolazione da
Giaglione verso il cantiere e i no tav che chiedono spiegazioni vengono
respinti. Uno strano nervosismo accompagna le risposte dei poliziotti
alle domando poste dagli abitanti “… E poi ieri sera, di nuovo! Abbiamo
un carabiniere ferito! Andate a chiedere al sindaco lui ha l’ordinanza
depositata in comune, non si passa!…”
La
giornata intanto continua con serenità, i no tav presidiano felici
mentre le truppe nervose attendono la prossima fastidiosa”sorpresa”.
notav.info
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