LA CROCE VERDE DI BUSALLA E' UN COVO DI RAZZISTI?
L’Inchiostro Fresco di sabato
ventinove ottobre riporta un articolo del bravo Fabio Mazzari dal Comune
di Busalla, il ‘capoluogo’ della porzione ligure della valle Scrivia;
il titolo del pezzo è: “Busalla, l’arrivo di nuovi profughi pone
interrogativi”.
All’interno dello scritto si dà ampio
spazio alle opinioni di tale Giuseppe Coniglio, presidente della locale
Croce Verde: costui straparla di “politica dell’accoglienza” come se si
trattasse di un problema esclusivamente di ordine pubblico, esattamente
come potrebbe fare un qualsiasi servo di Tombini di Ghisa.
Si chiede se questa sia “gratuita o a
pagamento”, per poi proseguire con lo stigmatizzare il fatto che, i
diciotto richiedenti asilo arrivati nei giorni scorsi, siano un numero
troppo grosso per un Comune che non è certamente a vocazione turistica,
ma conta più di cinquemila residenti.
Non manca poi il riferimento all’impiego
delle ‘persone in cammino’ in lavori socialmente utili – che
servirebbero a ricambiare l’ospitalità – e soprattutto al solito
vergognoso ritornello della richiesta di sottoporre gli stessi a visite
mediche per verificarne le condizioni di salute.
Chissà se, il signor Coniglio,
riserverebbe lo stesso trattamento anche a tutti i villeggianti italiani
che riempiono le casse dell’amministrazione con gli introiti derivanti
dalle tasse pagate sulle seconde case: chi scrive ha il timore che non
si permetterebbe mai di proporre una cosa del genere.
Bosio (Al), 31 ottobre 2016
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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