IL
PROLETARIATO NON SI E’ PENTITO
In molti ricorderanno questo testo. Una
presa di posizione decisa sulla battaglia contro la dissociazione e il
pentitismo del Coordinamento dei Comitati contro la Repressione. Un testo che si
schiera apertamente al fianco dei rivoluzionari prigionieri. Al fianco di quanti
non avevano e, tra chi è sopravvissuto, tutt’ora non ha rinnegato il proprio
passato. Il principio affermato era quello della solidarietà proletaria e che il
proletariato non può pentirsi dalla sua condizioni di classe, che è questa
condizione di classe che spinge continuamente i proletari a organizzarsi e a
lottare per costruire una nuova e superiore era.
Adriana Chiaia, l’autrice del testo editato
nel 1984 dalla Giuseppe Maj Editore (oggi ERS) è stata una compagna che ha
lottato per tutta la vita. La ricordiamo battagliera e sempre in prima linea
nella lotta contro la dissociazione e le carceri speciali, nella lotta per il
sostegno alla Cuba socialista, nella lotta contro il revisionismo moderno e le
falsificazioni nella ricostruzione storica del movimento comunista
internazionale. Una militanza comunista che mai s’è interrotta.
La compagna Adriana non si è arresa di
fronte alla repressione che nel 1985 l’ha portata nel carcere speciale di
Voghera, alle intimidazioni e neanche di fronte al corso degli anni e alle
malattie. Come nel suo stile, nella sua condotta morale e intellettuale ha dato
battaglia fino alla fine. Un esempio di spirito rivoluzionario che rafforza i
lavoratori e le masse popolari che lottano per costruire la rivoluzione
socialista nel nostro e per la rinascita del movimento comunista internazionale.
Un esempio e un insegnamento che la costruzione della rivoluzione dipende da
ognuno di noi.
Ciao Adriana, alziamo in alto la bandiera
rossa del socialismo!
da resistenza
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