Nessun diritto si mantiene in piedi senza la lotta rivoluzionaria delle donne
contro questo sistema da moderno medioevo!
Sembrerebbe ovvia, quasi
lapalissiana questa affermazione, ma non lo è. A Trapani e presto in tutta
Italia, il diritto di aborto verrà meno per pensionamento dell'ultimo
ginecologo non obiettore!
In una demokrazia con la coscienza sporca del
sangue di milioni di donne, dei profitti di poche
mammane, della repressione
delle lotte, è doveroso chiedersi perchè si continui a delegare una
simile
denuncia all'ala sindacale più riformista e pompierista, quella che in difesa
dei padroni ha
affossato i diritti di lavoratrici e lavoratori, quella che
ha accettato sin da subito la trappola
dell'obiezione di coscienza nella
legge 194, quella che ancora oggi prende per buona questa legge
così com'è,
completamente svuotata dei principi che avrebbe dovuto difendere:
l'autodeterminazione
della donna e il diritto di aborto.
È come "la
storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per
farsi
coraggio: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui
tutto bene, ma il problema non è
la caduta ma l'atterraggio" (Hubert)
E'
chiaro che l'atterraggio di queste rappresentanti sindacali sul direttore
generale dell’Asp
Fabrizio De Nicola, non fornirà alle donne neanche un
paracadute.
L'unico modo che abbiamo per non tornare indietro di 40 anni è la
lotta rivoluzionaria
autorganizzata delle donne!
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