Sui numeri, sui quali torneremo in seguito, il
giornalista esagera quando parla di successo, dato che in Sicilia si tratta di
8 sindaci su 38, anche se alcuni comuni sono molto popolati tanto da eguagliare quelli
a direzione Pd, oppure quando dice che si apre una finestra per la presidenza
della Regione, ma quel che più importa è il sostegno che hanno e il personale
politico cui si appoggiano, e in questo il giornalista ironizza sul fatto che
alle “origini” il movimento non accettava come candidati “politici di
professione” mentre adesso...
Così, infatti, si esprime: “E così, dopo l'iniziale ricerca di
candidati totalmente estranei ai partiti, in casa grillina si sono aperte le
porte sempre più, progressivamente, anche ai non "marziani" della
politica. Prendiamo il caso di Anna Alba,
neo sindaco di Favara: la 34enne
avvocatessa ha già alle spalle una
candidatura per i socialisti nel 2006 e la presenza, nel 2011, nella giunta
designata dal candidato sindaco di Fli [il partito di Fini, ndr] Carmelo Vitello. E Ida Carmina, 52 anni, la collega che ha
vinto a Porto Empedocle, fa parte di una
famiglia della buona borghesia di estrazione democristiana (sinesiana, per
la precisione) da sempre vicina ai
potentati locali: il fratello Edoardo è stato coordinatore cittadino di
Forza Italia e assessore della giunta Firetto, il marito Giacomo Riguccio fu
consigliere comunale nel Ppi. La contaminazione, d’altronde, era quasi una
necessità e 5stelle ha messo insieme, trasversalmente, anche pezzi di altre
esperienze politiche. Domenico Surdi,
che ha trionfato ad Alcamo, viene dalla sinistra giovanile e insieme a
un gruppo di ex diessini è transitato dal movimento "Alcamo bene
comune" prima di costituire un meet-up nella cittadina trapanese. È cambiato anche il rapporto con gli
elettori: in precedenza, anche nei Comuni, il voto andava al simbolo di Grillo prima che alla lista, adesso M5S
annovera campioni delle preferenze. Se è vero che sempre ad Alcamo il più
votato è stato proprio un grillino, Vittorio Ferro, capace di prendere da solo
oltre 1.100 voti. Ferro, una
consiliatura alle spalle, viene dai Verdi come il coordinatore regionale di
Sel Massimo Fundarò, che ha
sostenuto pubblicamente Surdi. Nessuno,
ovviamente, fra i M5S ha detto no a quest’appoggio.”
E il
giornalista continua l’elenco dei sostenitori con quelli che chiama SPONSOR: “E
d’altronde radicamento vuol dire anche un nuovo legame con il mondo delle imprese e delle professioni. Figura simbolo, in
questo caso, è quella del notaio Andrea
Bartoli, l’inventore del Farm cultural park di Favara che Grillo ha abbracciato
calorosamente durante il recente show di Catania.
Il rapporto con il
sistema produttivo, in questi anni, si è rafforzato attraverso il sistema del
microcredito garantito coi soldi dei deputati: 90 pratiche finanziate dal 2015.
A selezionare i progetti la Fondazione di Comunità di Messina, nata con il
sostegno di Banca Etica e attiva anche nel campo della green economy. Qua e là, nell’Isola, sono tanti i casi di
piccoli e medi imprenditori che, alla vigilia del voto, hanno fatto outing per
M5S: ad esempio Giuseppe Corso, che ha una rinomata azienda di legnami ad
Alcamo, dove il recordman di preferenze Ferro è ai vertici dell’associazione
Elica, che raggruppa le categorie produttive. A Favara, nell’inner circle
grillino della Alba, c’è Joseph Zambito, ex vicesindaco che coordina Unicoop,
organizzazione delle cooperative nella provincia di Agrigento. Ma oggi il
movimento pesca trasversalmente in bacini diversi: anche nell’Arci, di cui
Surdi è stato responsabile ad Alcamo. Mentre nell’universo Regione un filo
conduce ad Antonio Fiumefreddo, il
presidente di Riscossione Sicilia [fortemente voluto da Crocetta, ndr] con cui
M5S ha avviato una recente collaborazione per la compensazione fra crediti e
debiti dei contribuenti. I maligni dicono che a favorire il rapporto sia stata
Clementina Iuppa, cognata di Fiumefreddo che lavora nell’ufficio legislativo di
M5S. In ogni caso, queste mosse hanno dato corpo a una strategia sinora
vincente. In attesa del test più importante: nel 2017 quella siciliana potrebbe
diventare la prima Regione a guida M5S nel Paese.”
La “strategia
vincente” di cui parla il giornalista non è affatto nuova perché è quella reale
e concreta fin dalle prime battute del “nuovo” movimento! Del quale abbiamo
parlato in diversi articoli e che ne svelano la “natura”. Di seguito alcuni di
questi
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