Arriva verso le 18 di ieri sera la notizia che le autorità competenti alla sicurezza cittadina hanno infine deciso di vietare piazza Verdi a Matteo Salvini, intenzionato a occupare la piazza tradizionalmente simbolo dei movimenti sociali e degli studenti e delle studentesse dell’Alma Mater per tenervi il comizio conclusivo della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni.
Persino i giornalisti che hanno appena annotato sui loro taccuini l’occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia sono stupiti dal dato politico che emerge frontale da questa decisione: l’attivazione
dal basso della zona universitaria delle lotte sociali, dell’antifascismo e dell’antirazzismo militante è riuscita ad incidere sulle decisioni della Questura in merito.
dal basso della zona universitaria delle lotte sociali, dell’antifascismo e dell’antirazzismo militante è riuscita ad incidere sulle decisioni della Questura in merito.
Persino i giornalisti che hanno appena annotato sui loro taccuini l’occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia sono stupiti dal dato politico che emerge frontale da questa decisione: l’attivazione dal basso della zona universitaria delle lotte sociali, dell’antifascismo e dell’antirazzismo militante è riuscita ad incidere sulle decisioni della Questura in merito.
Una prova di forza che dà conto della potenza del conflitto e del radicamento sociale presente in zona universitaria, con centinaia di persone pronte sin dall’annuncio del non-comizio leghista a barricarsi in piazza Verdi per impedire la possibilità che questo si tenesse. Una presenza politica capace di raccogliere la solidarietà dei comitati dei residenti, degli esercenti e di tanti singoli cittadini che hanno ritenuto intollerabile la provocazione leghista.
Del resto Salvini stesso in città ha portato avanti una campagna elettorale unicamente diretta verso i movimenti sociali: dalle provocazioni alle occupazioni abitative (con tanto di recenti perle video come questa) ai collettivi studenteschi, il leader leghista ha ingaggiato uno scontro frontale a cui la città si è opposta in maniera forte sin dall’8 Novembre, con la resistenza di Ponte Stalingrado, fino ad arrivare alle recenti contestazioni ad Ingegneria e a quelle in via Mario de Maria sotto l’occupazione abitativa di Social Log.
Uno scontro frontale più volte vinto dal movimento a partire dalla potenza del proprio radicamento sociale, e non certo da iniziative velleitarie, mediatiche e goliardiche che hanno fatto capolino – nel breve tempo di qualche ora sui social networks – rispetto ad un processo politico di irriducibilità politica a Salvini messo in campo nei diversi territori resistenti di questa città attraverso lo scontro e la tenacia nel rispondere ad ogni provocazione.
Nell’assemblea tenutasi ieri in serata al 38 Occupato si sono raccolte le impressioni di tutte le realtà che avevano negli scorsi giorni deciso di raccogliere l’appello del C.U.A. a resistere alla nuova invasione leghista: collettiva è stata la volontà di rilanciare rispetto alla necessità di mantenere la vigilanza e la tensione alta sulla zona universitaria.
La mobilitazione quindi va avanti con la stessa forza e determinazione! Di seguito il comunicato del C.U.A. sui fatti di ieri e sui prossimi giorni di mobilitazione:
Ieri, dopo una passeggiata comunicativa in Zona Universitaria per lanciare la resistenza ad oltranza di piazza Verdi contro il comizio razzista di Matteo Salvini, decine di studenti hanno deciso di occupare la Facoltà di Lettere e Filosofia in via Zamboni 38. Sono passati pochi minuti dall'occupazione della facoltà quando dalla sua pagina Facebook il leader leghista comincia la lagna per il divieto di usare piazza Verdi per la sua schifosa propaganda razzista ed allestire il comizio. Un primo risultato importante. Un risultato sicuramente frutto della reattività e determinazione con cui tutta la Zona Universitaria si è mobilitata a difesa di un territorio da sempre ostile alla propaganda razzista e xenofoba, insieme alla convergenza delle tante realtà antifasciste, antirazziste e antisessiste della città. Un passaggio che segna sicuramente una continuità importante con il rifiuto che la città di Bologna ha sempre espresso nei confronti di Salvini, dalla resistenza di Ponte Stalingrado, passando per la muraglia popolare a difesa dell’occupazione di via Mario de Maria, fino ad arrivare alle centinaia di studenti e studentesse che, il 5 maggio, con forza hanno contestato l’incontro tra il rettore Ubertini e il leader del carroccio.
Ma la notizia della mancata concessione di piazza Verdi all'Almirante dei giorni nostri non ha di certo fermato la mobilitazione. Centinaia di studenti si sono ritrovati nella facoltà occupata e, tra un'iniziativa musicale, cori e sfottò nei confronti di Salvini e della Lega Nord, hanno continuato imperterriti a preparare e costruire la resistenza dell'1 e 2 giugno in piazza Verdi. L'Antifascismo e l'Antileghismo non lo deleghiamo. Non ci fidiamo e continueremo a vigilare sulle provocazioni e gli attacchi che questo squallido personaggio possa mettere in campo. Salvini odia Bologna e questa città difficilmente dimenticherà lo sfregio dei saluti romani rivolti al sacrario dei partigiani in piazza Maggiore l’8 novembre. cua1
Per questo motivo oggi, a partire dalle 18h, saremo in piazza Verdi come promesso: riteniamo infatti che sia necessario non solo mantenere alta la vigilanza per eventuali provocazioni leghiste ma siamo convinti dell’importanza di caratterizzare esplicitamente Piazza Verdi con i contenuti politici delle lotte sociali bolognesi, argine quotidiano alle derive fasciste della nostra società e alla guerra tra poveri da sempre fomentata da personaggi come Salvini. Facciamo quindi appello a tutti i compagni e le compagne che hanno aderito alla piazza della resistenza ad oltranza ad intervenire e prendere parola dal palco che allestiremo e a portare il proprio contributo durante l’iniziativa. Ci rivolgiamo anche ai residenti e ai comitati del quartiere che in forma differenti ci hanno sostenuto e hanno espresso a modo loro il rifiuto della provocazione leghista e li invitiamo a trascorrere le ore di autogestione della piazza insieme in segno di solidarietà e partecipazione.
Saremo quindi in piazza Verdi per costruire le barricate contro la provocazione di Salvini e della lega Nord, per mettere le nostre tende e vigilare che nuovi attacchi non saranno messi in campo. E nel caso farci trovare pronti e difenderci ancora una volta.
Collettivo Universitario Autonomo
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