Migranti, il sindaco di Bordighera sbarra le porte all'iniziativa del vescovo
Già pronta un'ordinanza come quella di Alassio, che vieta l'ingresso nel comune ai migranti che non abbiano un certificato sanitario: il sindaco Giacomo Pallanca si oppone alla proposta di una tendopoli in seminario
E' scontro politico, nell'estremo ponente ligure, sull'ipotesi di creare una tendopoli per i migranti nel cortile del seminario di Bordighera. L'idea è tutta ancora da discutere, a proporla è stato lo stesso vescovo della diocesi di Sanremo-Ventimiglia Antonio Suetta, ma intanto mette le mani avanti, dicendosi contrario, il sindaco del paese rivierasco Giacomo Pallanca: che "minaccia" un'ordinanza come quella di Alassio, che vieta la permanenza sul territorio comunale delle persone prive di un certificato sanitario.
"Come sindaco sono la massima autorità sanitaria locale - spiega Pallanca - e ho l'obbligo di legge di tutelare la salute dei cittadini e degli ospiti di Bordighera". Le sue preoccupazioni sono per i migranti
"non identificati e privi di certificazione sanitaria: non posso permettere che si accampino in un luogo come il seminario, nel centro della città, davanti all'ospedale e al Sert. Se la diocesi deciderà di andare avanti in questo progetto, visto che si tratta di casa sua non potrò impedirlo, ma emanerò un'ordinanza che stabilirà l'espulsione dal territorio comunale di chi non ha con sè un certificato sanitario".
La protesta arriva dopo il lungo vertice avvenuto ieri nella prefettura di Imperia tra il prefetto, i sindaci della zona e il vescovo Suetta. Se per le istituzioni - ha ribadito il prefetto - l'unica via possibile per l'accoglienza dei migranti è un centro dove siano identificati, l'unica proposta che risponda invece alle esigenze dei profughi pare sia quella del vescovo, un'area di accoglienza e di transito, dove i migranti possano sì avere ristoro, ma non essere identificati o chiedere asilo in Italia, per tentare poi di passare il confine e chiedere asilo all'estero. Per questo arrivano a Ventimiglia (o al Brennero), ma la Francia sbarra loro la strada.
Dopo l'alta tensione dei giorni scorsi, con l'annunciato sgombero del loro campo spontaneo sul fiume Roja di Ventimiglia, poi saltato l'accoglienza dara in extremis ai ragazzi dalla chiesa di San Nicola, sono dunque giorni di attesa per capire cosa ne sarà dei migranti in arrivo a Ventimiglia. Nel frattempo i 200 che ieri hanno lasciato San Nicola e hanno protestato lungo le vie di Ventimiglia tentando di raggiungere il confine, sono stati accolti dalla Caritas, dove continueranno a dormire sinchè non si troverà una soluzione duratura.
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