Cairo, trovato morto in un fosso Giulio Regeni
Il
ritrovamento del corpo alla periferia del Cairo potrebbe essere un
depistaggio da parte dei servizi segreti egiziani che rimangono tra i
principali sospettati per la scomparsa il 25 gennaio del giovane
italiano che studiava in Egitto.
Epilogo
drammatico per la scomparsa di Giulio Regeni, scomparso il 25 gennaio
al Cairo. Il corpo dello studente friulano è stato rinvenuto in un
“fosso”. Su di esso vi sarebbero segni di tortura. A ritrovare
il corpo, secondo la stampa locale, sono stati gli abitanti della zona
Hazem Hassan della Città del 6 Ottobre, un immenso sobborgo all’estrema
periferia della capitale egiziana. Era stato gettato sulla strada
desertica del Cairo-Alessandria.Il giornale al Watan ha scritto che il corpo di Regeni era totalmente nudo nella parte inferiore con tracce di torture e di ferite.
Lo studente italiano abitava in un appartamento del Cairo per scrivere una tesi sull’economia egiziana presso l’American University. Oltre alla possibilità di un depistaggio da parte dei servizi di sicurezza, che il 25 gennaio erano impegnati ad impedire manifestazioni e raduni per l’anniversario della rivoluzione anti Mubarak del 2011, ....
Restano da spiegare le torture che chiamano in causa i servizi segreti giù responsabili tante volte in passato di abusi a danno di cittadini, anche stranieri, arrestati nelle strade del Cairo durante manifestazioni politiche. Il 25 gennaio Regeni, che si stava recando al compleanno di un amico, si trovava non lontano da Piazza Tahrir e la presenza della polizia politica era massiccia. In particolare l’italiano si stava spostando a piedi tra il quartiere di El Dokki, sulla sponda sinistra del Nilo, e il centro che è su quella destra, diretto dalla stazione della metropolitana di Bohoot a quella di Bab Al Louq, circa 5 km in linea d’aria più a ovest, nei pressi di piazza Tahrir.
Una fonte della polizia locale sostiene che la scomparsa sarebbe legata a non meglio precisati “motivi personali”.
da NenaNews
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