giovedì 4 febbraio 2016

pc 4 febbraio - Lotta solidarietà unità di classe tra tutti gli operai in lotta - Treviglio, Viadana, Lodi...



Gli operai licenziati da Sessa Marine, che continuano a lottare per riavere il loro posto di lavoro.

Cosa vogliono i Cobas?
Il sindaco di Cividate al Piano, dal giornale di Treviglio, ha rivolto questa domanda ai lettori, ...
La risposta è semplice. Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, sta dalla parte degli operai, vuole e si batte per i diritti, il salario, un posto di
lavoro dignitoso per tutti.
Noi possiamo invece chiedere, cosa fa il sindaco per gli operai? Davanti alla chiusura immotivata di una fabbrica con tanto lavoro, cosa ha fatto
per fermare questa speculazione?
E oggi ci permettiamo di aggiungere, con che coraggio 'il comune ha preso 150.000 euro dalla Sessa Marine', con un accordo rivendicato dallo stesso sindaco, quando ci sono più di cento operai che ancora non hanno ricevuto stipendi arretrati del 2013 e la liquidazione (tfr) perché l'azienda dichiara che 'non ha soldi'? E' uno scandalo.
Questo abbiamo portato, parlando direttamente con molte persone, nel presidio, organizzato venerdì mattina a Cividate davanti al comune. E non ci stancheremo di ripeterlo, in tutte le piazze e in tutte le sedi necessarie.
Vogliamo il pagamento immediato degli stipendi arretrati del 2013 e del TFR.
Vogliamo che tutti sappiano la verità sulla chiusura della Sessa Marine, una fabbrica dichiarata in crisi con gli operai licenziati quando il lavoro c'è e continua scandalosamente in mille forme! Posto di lavoro che ci spetta e che rivendichiamo con forza, anche con la causa legale che abbiamo avviato e che inizierà con la prima udienza, il 16 febbraio al tribunale di Bergamo.

LODI: SCIOPERO IN EURODIFARM, 200 OPERAI AL PICCHETTO

Redazione, Oggi sciopero a EURODIFARM, magazzino di logistica farmaceutica di Casalmaiocco (Lodi). Gli operai lottano per l’applicazione del CCNL e contro la discriminazione operata in modo congiunto dal committente (DHL […]

Viadana, 170 lavoratori della cooperativa facchini in sciopero. “Siamo stranieri, non ci ascoltano”

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Se fossimo 170 italiani a scioperare e a bloccare, giorno e notte, l’ingresso e l’uscita delle merci dalla fabbrica, bene, state sicuri che avremmo già avuto parecchie prime pagine dei giornali. E invece siamo stranieri e ci riservano dei trafiletti”.

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