Consigliere minacciato a Quezzi, solidarietà del Comune e dell'Anpi
Palazzo Tursi: "Atto squadristico di una gravità assoluta".
Bisca: "Respingere violenze e intimidazioni"
"Sdegno e condanna" da parte
dell'amministrazione comunale di Genova "
per le azioni intimidatorie compiute contro un consigliere della Bassa
Valbisagno". Una nota di Palazzo Tursi prende posizione a sostegno di Giuseppe
Pittaluga, il consigliere municipale (esponente di Rifondazione Comunista) che
ha denunciato le intimidazioni e un vero e proprio raid compiuto da persone
incappucciate e travisate, dopo uno scambio di dure accuse sui social network
per la vicenda del centro migranti che si sta allestendo in via Edera a
Quezzi."L’ultima di queste intimidazioni è un vero e proprio atto squadristico di una gravità assoluta e costituisce un inquietante campanello d’allarme sul rischio che episodi di intolleranza e razzismo
siano alla base di atti violenti e incivili che minano la sicurezza e la vita sociale dei quartieri. Il Comune di Genova auspica che gli inquirenti possano fare piena luce sull’accaduto ed esprime solidarietà al consigliere municipale. Di fronte a simili fatti è necessario che, a prescindere da ogni altra valutazione, tutti i cittadini che hanno a cuore la democrazia e il bene comune manifestino uniti una ferma condanna e isolino i colpevoli", si legge nella nota.
Un'altra nota di solidarietà arriva da Massimo Bisca, presidente genovese dell'ANPI. "Leggiamo con preoccupazione la notizia di intimidazioni e minacce di un gruppo che fa riferimento ad un'organizzazione neonazista nei confronti di un consigliere di municipio. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a Giuseppe e nel frattempo richiamiamo le autorità competenti ad intervenire, ricordando a tutti che la nostra Costituzione è profondamente antifascista e che ci sono leggi (la “Scelba” e la “Mancino”) che sanzionano iniziative e atteggiamenti di netto stampo fascista, leggi che vanno rigorosamente applicate e rispettate. Per quanto ci riguarda respingiamo con forza ogni forma di violenza ed intimidazione, fisica o verbale, mantenendo alti i valori di libertà,solidarietà, giustizia e democrazia che ci ha dato in eredità la guerra di liberazione.
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