Sabato scorso, 13 febbraio, a Palermo, nella sede dello Slai cobas
per il sindacato di classe, si è tenuta la presentazione del libro
Ilva, con la presenza degli autori da Taranto.
Il 19 febbraio si terrà a Milano nel Centro sociale "Micene".
A Palermo, lavoratrici delle cooperative che sono tutti i giorni in
lotta, lavoratrici della scuola, lavoratori, tra cui operai della ex Fiat Termini Imerese, giovani
hanno assistito con interesse, fatto domande, in particolare su cosa
pensano gli operai dell'Ilva di tutta la vicenda, che soprattutto dal
2012 ha assunto aspetti incalzanti.
I redattori del libro hanno
messo in evidenza l'importanza nazionale della realtà dell'Ilva di
Taranto, esemplare nel dimostrare fino a che punto il sistema del
capitale, nel suo complesso, porti alla distruzione di lavoro, salute,
ambiente; ma anche una realtà che ha messo in luce un ventaglio di
posizioni, e la necessità di chiarezza e lotta contro le posizioni
sbagliate o fuorvianti di una visione scientifica, di analisi
materialistico dialettica, del capitale, dei suoi governi, delle sue
istituzioni, dei suoi complici, tra cui i sindacati confederali.
Visione, interna alla concezione "Nocivo è il capitale non la fabbrica",
centrale per battere ogni illusione, o moralismo reazionario, o ritorno
ad una fase preindustriale; ma centrale soprattutto per il ruolo di
lotta e di egemonia/unità verso i settori popolari, che in questa guerra
di classe devono assumere gli operai, come realtà collettiva, se non
vogliono essere schiacciati sia sul fronte del lavoro che sul fronte
della sicurezza e salute, ma anche per trarre da questa importante
battaglia le lezioni per la più generale battaglia rivoluzionaria per
porre fine al sistema di sfruttamento, di distruzione del capitale.
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