speculazioni e dalle case popolari messe in vendita o lasciate a marcire. I compagni ai domiciliari hanno al momento tutte le restrizioni: non possono comunicare con l’esterno, nè ricevere visite, nè telefonare. La sede dell’associazione culturale Nicola Pasian, dalla quale spesso trasmettiamo, è stata perquisita e oggetto di sequestro preventivo, quindi blindata con portone e sigilli d’acciaio, gli stessi utilizzati negli ultimi tempi per “murare” le case vuote impedendone l’accesso. Quello di stamattina è un attacco repressivo che si colloca a pieno in un clima nazionale di criminalizzazione delle lotte e di inasprimento di fronte alle contestazioni alle misure antipopolari. La chiusura della sede in piazzetta caduti della Resistenza è inoltre un attacco a un punto storico di riferimento per i compagni a Padova e un luogo riconosciuto e valorizzato tra le famiglie del quartiere Palestro che, anche oggi, non hanno mancato di esprimere la loro solidarietà. L’inchiesta, oltre a equiparare la lotta per la casa all’associazione per delinquere, mina anche la libertà d’espressione, perchè accusa i conduttori della redazione della radio di aver promosso nelle trasmissioni gli appuntamenti del Comitato, come se ciò fosse reato. Noi sicuramente continueremo a rilanciare queste lotte, coscienti di essere contro la legalità degli sfratti e degli sgomberi.
Intanto ringraziamo gli abitanti del quartiere e i compagni da tutta Italia per la solidarietà oggi espressa.
Seguiranno prestissimo appuntamenti e prossime iniziative di mobilitazione.
Seguiranno prestissimo appuntamenti e prossime iniziative di mobilitazione.
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