In questo mese di febbraio 2016 vogliamo ricordare il pensiero del
filosofo Giordano Bruno (Nola, 1548 - Roma 17.2.1600).
Bruno è stato un filosofo dell’epoca del Rinascimento, un divulgatore
della concezione moderna del mondo. In quanto fautore della ricerca libera dai
dogmi e della laicizzazione del sapere fu un combattente infaticabile contro
l’oscurantismo clericale.
Nella sua filosofia Bruno partì dal sistema di Copernico, ma lo
superò con una serie di nuove tesi. Considerò che il Sole non rimane immobile,
ma muta di posizione rispetto agli astri; che l’atmosfera della Terra gira
assieme ad essa.
Un concetto fondamentale del pensiero di Bruno è l’infinità e
l’eternità dell’Universo, visto come una totalità composta da innumerevoli
mondi, di sistemi solari simili al nostro.
Queste idee erano, per la sua epoca, rivoluzionarie: se l’Universo è
infinito, nessun punto può
essere considerato il suo centro, il Sole è una
stella come le altre e vi devono essere altri pianeti simili alla Terra; se è
eterno non vi è nessun creatore. Ciò costituiva un colpo durissimo alla dottrina
della chiesa cattolica, che poneva la Terra al centro dell’Universo e se stessa
al centro del mondo, presupponendo il concetto antiscientifico di un dio
creatore.
Dalla concezione di un Universo infinito, aperto e animato in ogni
sua parte deriva il panteismo del grande filosofo nolano, che è la forma con la
quale si diffuse la concezione materialista del mondo in quel periodo storico.
La materia-vita è rivalutata da Bruno, in piena antitesi col concetto
del cristianesimo che vede nel mondo materiale il regno del male e del
peccato.
A Bruno appartiene anche il pensiero dello sviluppo storico dei
mondi. Egli enunciò la tesi dei cambiamenti geologici della Terra, introducendo
in questo campo l’idea dello sviluppo.
Bruno sosteneva l’esigenza della conoscenza scientifica sperimentale
della natura e rifiutava decisamente la morta scolastica con le sue definizioni
astratte e vuote.
Nella conoscenza della Natura, oltre all’esperienza, per Bruno
giocava un ruolo fondamentale la ragione umana, il cui compito consiste nello
scoprire le leggi che reggono la Natura.
In questa visione, il compito dell’uomo era per Bruno una continua
evoluzione affrontata con “eroico furore”, una tensione verso l’infinito che
deve caratterizzare l’operosità umana.
A causa delle sue convinzioni filosofiche, il 17 febbraio del 1600,
con la lingua serrata da una morsa affinché non potesse parlare, Giordano Bruno
venne bruciato vivo sul rogo fatto erigere dall’inquisizione della chiesa
cattolica in piazza Campo de’ Fiori a Roma.
Perciò in questo febbraio del 2016, in un momento di recrudescenza
dell’oscurantismo e del fondamentalismo religioso, diamo di nuovo la parola a
Giordano Bruno e alla sua “nova filosofia”:
“Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente
universale, l’eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi
innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed
infiniti ragionevolmente si argumentano. L’universo immenso ed infinito è il
composto che resulta da tal spacio e tanti compresi
corpi”.
“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente
comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a
una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene
schiavo”.
“Stolti del mondo son stati quelli ch’han formata la religione,
gli ceremoni, la legge, la fede, la regola di vita; gli maggiori asini del
mondo”.
“Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in
questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura
che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere
vinto”.
Scintilla Onlus
PS: nel nostro sito – sezione Biblioteca - potete trovare alcune opere di
Giordano Bruno e di altri filosofi progressisti e rivoluzionari, assieme ai
principali testi sul materialismo dialettico e storico.
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