Rapidità intervento esecutivo non sia a scapito di nostro ruolo
11 novembre 201417:37NEWS
(ANSA) -
ROMA, 11 NOV - "Le esigenze pur comprensibili dell'esecutivo di fare
fronte con rapidità ed incisività alla gravità della situazione, sacrifica gli
spazi di confronto e alimenta la sensazione di un Parlamento mero ratificatore
di decisioni assunte altrove". Lo dice il presidente del Senato Grasso.
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Adesso se ne accorge? No, di sicuro. Vista l'età e l'esperienza!
E quale
sarebbe la "gravità della situazione"? Forse quella delle necessità
delle masse alle prese con una situazione economica e sociale insopportabile? No
di certo.
Dire che si
rischia un Parlamento che diventa "mero ratificatore di decisioni assunte
altrove" significa forse che Grasso ha a cuore la democrazia (stiamo
parlando della democrazia borghese)? No. Ha detto sì alle varie
"fiducie" poste dal governo Renzi, le ha "ratificate" "sacrificando spazi di
confronto". Ha detto sì alla reazionaria riforma del Senato, ecc. ecc., si
riempie la bocca, come fa Napolitano, quando succedono le catastrofi di ogni
genere "perché non succedano più" e che poi succedono sempre! Insomma
una grande ipocrisia perché Grasso sa bene che le "decisioni"
politiche ed economiche vengono "assunte altrove" e questo "altrove"
sono gli interessi di classe dei padroni e dei loro rappresentanti politici,
appunto.
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