Tanto veloce e spregiudicato da stringere con Silvio Berlusconi un patto, quello del Nazareno, per dare vita alla nuova leggere elettorale e riformare la Costituzione. “Il premier ha fatto benissimo a stringerlo – commenta il presidente del Gruppo L’Espresso – e Berlusconi per sopravvivere non poteva fare altro. E’ innamorato di Renzi e disgustato dal suo partito”. Cosa farà l’ex Cavaliere? “Penso venderà tutto a uno straniero e per farlo non può avere il governo contro. In Italia non c’è nessuno disposto a comprare le sue aziende”.
come il fanfani del fanfascismo gollista, come il craxi socialfascista antioperaio dell'attacco alla scala mobile e antisinistra, dei nani e ballerine,,,
E’ un De Benedetti a tutto campo, quello che dialoga con il Corriere. “Questa manovra non è risolutiva – osserva l’imprenditore – il vincolo del 3% è incompatibile con riforme vere. E le riforme senza soldi non si fanno. Il premier dovrebbe fare come Gerhard Schröder, quando ottenne di sforare i parametri per tre anni. Oggi Renzi non se la sente; ma sono certo che, quando avrà avviato le riforme, lo farà. Fino ad allora, l’Italia non uscirà da recessione e deflazione”. Neanche la situazione economica dell’Unione europea De Benedetti vede rosea. Anzi: “Sono pessimista sulla tenuta tenuta economica europea. E condivido quanto sostiene Larry Summers: ci attende una stagnazione secolare – è la previsione – la distruzione del ceto medio creerà una società con pochi ricchi, molti poveri e molti eroi che cercheranno di costruire una famiglia con 1.500 euro al mese”. Che arrivano a 1580 con gli 80 euro di bonus “inventato” dal premier: “Gli 80 euro sono stati un brillane spot elettorale. Ma è difficile pensare che rimettano in moto l’economia. Detto qusto, Renzi è l’unico che possa riportare l’Italia al suo standard”.
Quando si vota, domanda il giornalista. “Nella primavera 2015. Dopo
che il 31 dicembre Napolitano si sarà dimesso”. Su chi sarà il nuovo
presidente della Repubblica, l’Ingegnere afferma: “Posso dire quali
connotati dovrà avere, coniugando realismo e aspirazione. Renzi non
lascerà che sia eletto qualcuno che distragga l’attenzione
da lui. Ma il presidente dovrà essere un politico dal grande profilo
istituzionale, che conosca a fondo il funzionamento delle Camere.
E’ un De Benedetti a tutto campo, quello che dialoga con il Corriere. “Questa manovra non è risolutiva – osserva l’imprenditore – il vincolo del 3% è incompatibile con riforme vere. E le riforme senza soldi non si fanno. Il premier dovrebbe fare come Gerhard Schröder, quando ottenne di sforare i parametri per tre anni. Oggi Renzi non se la sente; ma sono certo che, quando avrà avviato le riforme, lo farà. Fino ad allora, l’Italia non uscirà da recessione e deflazione”. Neanche la situazione economica dell’Unione europea De Benedetti vede rosea. Anzi: “Sono pessimista sulla tenuta tenuta economica europea. E condivido quanto sostiene Larry Summers: ci attende una stagnazione secolare – è la previsione – la distruzione del ceto medio creerà una società con pochi ricchi, molti poveri e molti eroi che cercheranno di costruire una famiglia con 1.500 euro al mese”. Che arrivano a 1580 con gli 80 euro di bonus “inventato” dal premier: “Gli 80 euro sono stati un brillane spot elettorale. Ma è difficile pensare che rimettano in moto l’economia. Detto qusto, Renzi è l’unico che possa riportare l’Italia al suo standard”.
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