un messaggio che è stato salutato con piacere dai tanti/e, come non se ne vedevano da tempo, operai/e da tutto il centro nord (alla fine numeri che si avvicinano alle 50mila. - solerti digossini hanno cercato di frapporsi tra lo striscione e chi arrivava in piazza, ma li abbiamo scavalcati a muso duro. Via via sono arrivati in gran numero lavoratori della logistica, da Brignano-dalla Natura-dalla MAAR e dalla RSA Sironi e operai della Tenaris/Dalmine e della Brembo con i loro striscioni
uno spezzone combattivo e internazionalista che si è inserito nel cuore del corteo ben accolto dagli operai, tranne qualche diligente del servizio d'ordine FIOM che voleva relegarci in coda ma ha dovuto desistere. Nel corteo diffusione del nuovo numero del giornale e del volantino del sindacato, con discussioni che già guardano al prossimo appuntamento del 5 dicembre.
La cosa che colpiva erano le tante facce di giovanni operai incazzati ma fermamente convinti di andare fino in fondo contro le politiche di questo governo
insomma una serie di buoni segnali sui quali lavorare e ci abbiamo provato rimanendo compatti e visibili a questa fetta del proletariato sin quasi sotto al palco
Per quanto riguarda le brutali cariche contro gli studenti, dove si sono resi protagonisti i finanzieri, tre fatti: 1) il corteo era autorizzato e solo all'ultimo minuto gli sbirri hanno comunicato che era vietato (la paura che gli studenti incontrino la classe operaia...); 2) oltre le teste spaccate e braccia rotte una buona dose di gas CS; 3) le stesse scene si sono ripetute quando gli studenti che volevano contestare l'incontro in Arcivescovado e la ministra Giannini sulla "buona scuola".
Alcune foto di quanto accaduto
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