"Sono
qui per spiegarvi l'azione che la Bce ha intrapreso per rispondere alla
crisi in cui l'area euro, e specialmente l'Italia, si trovano": è
quello che è andato a dire il presidente della Banca Centrale Europa
Mario Draghi all’università di Roma Tre intervenendo a una conferenza
organizzata per celebrare il centenario della nascita dell’economista
Federico Caffè. Lo scomparso economista - ha ricordato durante il suo
intervento Draghi - "ha saputo vedere dentro di me, indirizzarmi come un padre, mi ha dato fiducia".
Ma l’arrivo del governatore della Bce, una delle istituzioni responsabili della cosiddetta austerity e dei piani lacrime e sangue applicati negli ultimi anni dalla troika a danno delle popolazioni dei paesi europei periferici e delle fasce popolari in molti altri è stato accolto da una sonora contestazione da parte di un centinaio di studenti e studentesse dei collettivi di sinistra.
Avevano annunciato ieri su Facebook alcune organizzazioni della sinistra universitaria: «Non permetteremo che questa visita-intrusione nel nostro ateneo sia l'ennesima passerella per i responsabili dell'imporverimento di decine di milioni di persone nell'Ue. Invece di favorire politiche di redistribuzione e di rinnovamento del welfare, la Bce ha dettato linee guida scellerate di impronta marcatamente neo-liberista».
All’indirizzo dell’Aula Magna della Facoltà di Economia i contestatori, arrivati in corteo su Via Ostiense e concentrati fuori dai cancelli, hanno gridato slogan come “fuori i banchieri dall’università” e “la Ue e per la manganellate agli studenti”, e lanciato uova e vernice rossa.
La contestazione alla polizia, schierata in forze e in assetto antisommossa, non è piaciuta affatto. Gli agenti hanno blindato l’edificio all’interno del quale si teneva il convegno e poi ad un certo punto è partito l’ordine di sgomberare con la forza i giovani che protestavano nei pressi dell’uscita dalla quale Draghi stava per lasciare l’ateneo.
La carica, iniziata da un celerino con il casco completamente ricoperto di vernice rossa, è stata breve ma violenta. Al termine dello spintonamento e dell’agitarsi dei manganelli alcuni studenti sono rimasti contusi, mentre uno dei manifestanti ha riportato una ferita alla testa da cui ha perso copiosamente sangue, dovendo ricorrere alle cure mediche.
Alla prima carica, che ha obbligato i ragazzi e le ragazze ad indietreggiato verso la facoltà di Lettere, ne è seguita un'altra ed anche in questo caso alcuni studenti sono stati contusi e altri sono caduti a terra.
Nonostante la doppia carica la manifestazione è continuata ancora per una mezzora, anche dopo che Mario Draghi aveva lasciato l'università.
“Venerdì saremo di nuovo in piazza a Roma come in tutta Italia per lo sciopero sociale, una giornata di picchetti, blocchi e manifestazioni in cui manifesteranno tutti assieme sindacati, studenti e precari contro il jobs act e la buona scuola di Renzi” annunciano i contestatori.
Ma l’arrivo del governatore della Bce, una delle istituzioni responsabili della cosiddetta austerity e dei piani lacrime e sangue applicati negli ultimi anni dalla troika a danno delle popolazioni dei paesi europei periferici e delle fasce popolari in molti altri è stato accolto da una sonora contestazione da parte di un centinaio di studenti e studentesse dei collettivi di sinistra.
Avevano annunciato ieri su Facebook alcune organizzazioni della sinistra universitaria: «Non permetteremo che questa visita-intrusione nel nostro ateneo sia l'ennesima passerella per i responsabili dell'imporverimento di decine di milioni di persone nell'Ue. Invece di favorire politiche di redistribuzione e di rinnovamento del welfare, la Bce ha dettato linee guida scellerate di impronta marcatamente neo-liberista».
All’indirizzo dell’Aula Magna della Facoltà di Economia i contestatori, arrivati in corteo su Via Ostiense e concentrati fuori dai cancelli, hanno gridato slogan come “fuori i banchieri dall’università” e “la Ue e per la manganellate agli studenti”, e lanciato uova e vernice rossa.
La contestazione alla polizia, schierata in forze e in assetto antisommossa, non è piaciuta affatto. Gli agenti hanno blindato l’edificio all’interno del quale si teneva il convegno e poi ad un certo punto è partito l’ordine di sgomberare con la forza i giovani che protestavano nei pressi dell’uscita dalla quale Draghi stava per lasciare l’ateneo.
La carica, iniziata da un celerino con il casco completamente ricoperto di vernice rossa, è stata breve ma violenta. Al termine dello spintonamento e dell’agitarsi dei manganelli alcuni studenti sono rimasti contusi, mentre uno dei manifestanti ha riportato una ferita alla testa da cui ha perso copiosamente sangue, dovendo ricorrere alle cure mediche.
Alla prima carica, che ha obbligato i ragazzi e le ragazze ad indietreggiato verso la facoltà di Lettere, ne è seguita un'altra ed anche in questo caso alcuni studenti sono stati contusi e altri sono caduti a terra.
Nonostante la doppia carica la manifestazione è continuata ancora per una mezzora, anche dopo che Mario Draghi aveva lasciato l'università.
“Venerdì saremo di nuovo in piazza a Roma come in tutta Italia per lo sciopero sociale, una giornata di picchetti, blocchi e manifestazioni in cui manifesteranno tutti assieme sindacati, studenti e precari contro il jobs act e la buona scuola di Renzi” annunciano i contestatori.
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