sabato 16 novembre 2013

Val Susa. La manifestazione No Tav - cronaca

Val Susa. La manifestazione  No Tav
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h 16.15: la testa del corteo, col trattore e i gonfaloni dei comuni della valle, entra alle porte di Susa.
h 16: il corteo si è riversato in buona parte sulla statale 24 ma la coda sta ancora attraversando il ponte sull'autostrada; il colpo d'occhio dà l'idea di quanto è grossa la partecipazione oggi: un vero fiume in piena.
h 15.30: In questo momento il corteo sta attraversando l'autoporto di Susa teatro di importanti cicli di lotta nel periodo delle trivelle, la testimonianza della militarizzazione è tangibile nella presenza di alcune camionette della polizia che presidiano il piazzale dell'autoporto.
h 15.15: Il corteo passa vicino al presidio Gemma delle Alpi che sorge sui terreni dove secondo i progetti del Tav dovrebbe essere costruita la stazione internazionale di Susa. La valle intera grida forte che la militarizzazione non fa paura!

h 15.05: Non si riesce a vedere dal centro del corteo nè la testa nè la coda del lunghissimo serpentone che sta attraversando le strade di Susa. Il popolo No Tav è presente in massa, dalle famiglie ai giovani e studenti del Komitato Giovani No Tav.
h 15: Irene dei Blocchi Precari Metropolitani dal furgone dello spezzone di lotta per la casa rivendica il legame che unisce la lotta contro gli sfratti e l'emergenza abitativa con la lotta No Tav, contro lo spreco folle di soldi pubblici che questa opera rappresenta.
h 14.45: dallo spezzone di lotta per la casa si rilancia verso l'assedio del 20 novembre a Roma: una sola e grande opera: casa e reddito x tutt*!

h 14.30: dai furgoni viene ricordata la figura di Pasquale e dei tant * compagn* che ci hanno lasciati in questi anni: Carlo Giuliani, Edo e Sole, Raul, Renato, Dax e tanti e tante altre...

14.00 - E' iniziata poco fa, in una splendida giornata di sole (le previsioni casualmente prevedevano invece brutto tempo), la manifestazione No Tav in Val Susa.
13.30 - La polizia non ha mancato di far vedere il suo volto peggiore, gli agenti hanno fermato i pullman che salivano in valle e stanno "video-schedando" tutti. Si tratta di una prassi abbastanza "originale", anche se non è certo la prima volta che viene messa in pratica. Ma mai in modo talmente esplicito e intimidatorio. Manca solo il cartello "poi vi veniamo a cercare a casa...". Naturalmente, nelle perquisizioni non hanno trovato alcuna traccia delle "armi pericolose" che si è soliti attribuire ai movimenti sociali d'opposizione.
Alcune migliaia di persone sono già ora nell'area antistante tra la stazione Fs di Susa e piazza d'Armi.
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Ultima modifica il Sabato, 16 Novembr

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