venerdì 15 novembre 2013

pc 15 Novembre- 10.000 studenti in piazza, respinta carica dagli studenti e lavoratori


Oggi  15 Novembre a Palermo si è tenuta la manifestazione di studenti e lavoratori con la parola d'ordine “assediamo i palazzi del potere”.
Il corteo do 10.000 studenti è partito alle 9.30 da Piazza Castelnuovo (politeama) dove già i giovani compagni di proletari comunisti stavano volantinando esprimendo massimo sostegno alla grande giornata di lotta. Aggiungendo inoltre che dopo le due grandi giornate di Roma vogliamo portare avanti la lotta con l'assedio ai palazzi del potere e che la borghesia deve vivere con il nostro fiato sul collo costantemente, anche in solidarietà dei senza casa e contro questo governo dei padroni. In tutto questo molti ragazzi hanno chiesto informazioni sul volantino con curiosità. 

Nel frattempo una nostra compagna distribuiva il volantino MFPR sullo sciopero delle donne del 25 Novembre alle  giovani studentesse, che con molto interesse si sono documentate sulla questione e hanno apprezzato molto a tal punto che, qualche ragazza ne ha voluto più di uno per volantinarlo anche alle loro amiche o compagne.

Al corteo hanno aderito diverse scuole superiori: Meli, Cannizzaro, Regina Margherita, Benedetto Croce, Ipsia Medi e molte altre; i sindacati di base  hanno partecipato al fianco degli studenti boicottando la piazza filo-padronale di cgil-cisl-uil e i loro figliocci dell’udu futuri sindacalisti in carriera. Quest’ultimi ancora una volta confermano la propria natura infame non perdendo tempo a fine mattinata a “prendere le distanze” dagli scontri avvenuti a piazza indipendenza.


Il corteo ha proseguito per Via Ruggero Settimo incontrando i primi celerini schierati davanti alla Mondadori per difendere la libreria che 2 anni addietro ha ospitato la presentazione di un libro fascista, la dura opposizione del movimento antifascista in quell’occasione è ancora viva nei ricordi della questura.
Arrivati al Teatro Massimo piazza dei sindacati confederali, i giovani studenti gridavano gli slogan del tipo: "Chiediamo diritti, ci danno polizia è questa la loro democrazia" o pure per i sindacati confederali "Uil, Cisl, Cgil li pagano i padroni, contro i lavoratori" e anche "siamo tutti antifascisti" e ovviamente gli studenti ripetevano anche la parola “assedio” più volte.
Durante il corteo abbiamo distribuito anche il volantino sull'India in solidarietà agli studenti e docenti arrestati e colpiti dalla repressione perché sostengono la Guerra Popolare nel proprio paese dove la stessa borghesia criminale italiana, si riferisce a esso come “la più grande democrazia del mondo” quando in realtà è uno stato fascista e questi fatti ne sono la conferma. Alcuni studenti hanno appreso con interesse circa la campagna internazionale di solidarietà e si sono resi disponibili per partecipare attivamente ad essa.
Il corteo è passato dalla cattedrale  e dalla questura per poi infine entrare a piazza indipendenza, e arrivati li il corteo si è fermato davanti la regione che era protetta da due camionette della polizia e una dei carabinieri che fino a quel momento era stata in testa al corteo.
Come al solito il Presidente della Regione Crocetta non ha avuto il coraggio di affrontare i veri problemi di questa città, non incontrando tanti studenti che non hanno un futuro davanti a loro e  i lavoratori che sono o disoccupati o precari con stipendi al minimo, e ha lasciato il lavoro sporco ai servi-mercenari della borghesia.
 Infatti dopo un po’ di proteste e di slogan contro la polizia gli studenti,   sono stati caricati a freddo dai celerini. 


La carica è stata breve grazie alla prontezza di studenti e compagni che hanno tenuto la posizione, nella confusione qualche studente è inciampato e una compagna degli Studenti Medi Palermo è stata presa dalla digos che la teneva ferma mentre un “prode” celerino le dava una manganellata in testa.


Mentre la compagna è stata messa dentro la camionetta gli studenti, i compagni e tutti i lavoratori si sono ricompattati e riposizionati davanti la polizia per chiedere il rilascio immediato della compagna, che è avvenuto pochi minuti dopo grazie alla determinazione e alla rabbia degli studenti che hanno protestato con forza con slogan e qualche lancio di pietre verso la polizia.


Dopo un po’ gli studenti si sono spostati all'università per raggiungere una ex copisteria non più attiva che hanno occupato.
Durante il corteo erano arrivate anche notizie che alcuni lavoratori ed esponenti del movimento per la casa e movimento No Muos hanno occupato l'assessorato alla famiglia e l'assessorato all'ambiente.

Andati via gli studenti, ha avuto luogo un'assemblea dei i lavoratori dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe tenuta dal segretario provinciale dove è stato spiegato il perché e l'importanza di questa lotta contro questo governo che il denaro l'ha ma lo gestisce a suo piacimento con l'acquisto di armamenti che al popolo non servono a nulla, perché sono armi che userà se il caso la borghesia contro noi proletari e che dobbiamo assediare questi palazzi e cacciare via questi criminali e che siamo legittimati a fare TUTTO in tutti i sensi, per cambiare questo sistema capitalista basato sul profitto e che questa lotta bisogna trasmetterla ai giovani.
Dopo il compagno a spiegato alle donne anche il perché le donne sono tenute a scioperare il 25 novembre elencando i problemi delle donne in questa società: doppio lavoro, doppia oppressione, salari minori, violenza maschile ecc. Per rivoltare come un calzino questa società.

Anche questo 15 di novembre è stato un giorno di lotta molto importante per continuare ciò che abbiamo iniziato a Roma il 18 e il 19 ottobre, e come al solito le istituzioni rispondono con la repressione per paura che un giorno le masse popolari riescano ad abbattere il governo dei padroni criminali, che fa morire di fame tanti proletari e che lascia tante famiglie senza casa.

Di sicuro la lotta non finisce qua e gli studenti Palermitani con i lavoratori si troveranno di nuovo in lotta con la parola d'ordine di assediare i palazzi del potere. Le masse popolari sono stufe e senza lavoro e soprattutto senza un futuro, non ci resta che lottare concretamente fino alla vittoria per cambiare d'avvero in tutto la società e crearne una nuova.

Per il circolo proletari comunisti

Il compagno Salvo




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