Sudafrica: i lavoratori assediano le miniere
Ieri
pomeriggio centinaia di operai della Amplats, il colosso anglo-americano per
l'estrazione del platino in Sudafrica, hanno dato vita a un assedio della
miniera. I lavoratori chiedevano che i contratti a tempo determinato venissero
convertiti in contratti a tempo indeterminato, in modo da avere un impiego
costante. Nonostante il Sudafrica sia un paese ricco di risorse naturali, la
disoccupazione affligge un quarto della popolazione. Gli operai si sono trovati
alle prime ore del mattino davanti ai cancelli della miniera e in seguito hanno
bloccato le strade. La direzione non ha esitato a chiamare la polizia per
ristabilire l'ordine e obbligare i lavoratori a cominciare la giornata
lavorativa.
Gli agenti
si sono presentati in unità massicce e avevano un atteggiamento molto nervoso,
sono bastati pochi attimi finché hanno sparato dei colpi d'avvertimento per
disperdere il concentramento. In seguito a questa provocazione la rabbia dei
lavoratori è esplosa con lanci di pietre contro gli agenti e i camion della
miniera.
La giornata
di protesta di ieri rientra in un quadro più ampio di mobilitazioni legate al
settore estrattivo. Lunedì mattina si è conclusa una protesta durata due giorni
alla miniera di Amplats' Dishaba, dove più di 2 mila operai sono scesi nella
miniera per contestare la sospensione dal lavoro di un loro compagno. Durante
la notte di domenica, la direzione ha deciso di troncare la protesta e ha
riportato con la forza i lavoratori in superficie. In seguito, il portavoce
della compagnia ha comunicato che non si ha nessuna intenzione a negoziare con
gli operai che intraprendono la via delle azioni illegali e a lor dire mettono
in pericolo la propria vita e quella degli altri lavoratori, annunciando gravi
sanzioni per i fomentatori di tali pratiche (sic!). Queste parole dimostrano
ancora una volta il totale menefreghismo e sordità nei confronti delle
rivendicazioni portate avanti dagli operai.
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