Pubblichiamo oggi in occasione della giornata mondiale contro la violenza contro le donne, l'ultimo paragrafo del lungo saggio; "Uccisione delle donne, oggi", del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, pubblicato sul n. 5 di novembre della rivista marxista-leninista-maoista "La Nuova Bandiera".
"Noi odiamo gli “Uomini che odiano le donne".
Noi abbiamo detto “noi odiamo gli “uomini che odiano le donne”. Queste parole le abbiamo prese dal romanzo di Stieg Larsson, che ha alcuni aspetti emblematici:
E’ ambientato in Svezia, una società in cui le donne hanno fatto delle conquiste, si sono emancipate e però lì, guarda caso, negli ultimi 2-3 anni sono usciti molti scrittori e scrittrici di gialli ambientati in Svezia, molti dei quali hanno al centro le donne: le donne violentate, le donne uccise ecc. (nella realtà e non solo nei romanzi). Sono dei libri che parlano di uccisioni moderne, di uccisioni che avvengono nelle società capitaliste più avanzate, non quelle più arretrate e che per questo smentiscono che le violenze oggi siano il frutto solo di una realtà sociale arretrata; che mostrano il marciume di un imperialismo arrivato alla frutta, che non può portare a nulla di progressivo, ma solo a un moderno medioevo.
La protagonista del romanzo, Lisbeth Salander, è una ribelle ad ogni tentativo di “normalizzazione”/considerata diversa per eccellenza, ha tentato di uccidere il padre quand’era ragazzina perché violentava la madre, ecc. Lisbeth è ribelle a ogni regola e questa ribellione è insopportabile per gli altri, soprattutto per gli uomini che la devono “domare”, fino a violentarla e tentare di ucciderla.
Ma chi sono questi uomini? Sono grandi manager di industria, fascisti, nazisti, che odiano le donne.
Lisbeth a un certo punto, a fronte dell’altro protagonista del libro, un giornalista che tenta anche di giustificare il violentatore/assassino, facendo un’analisi psicologica, esclama: “cazzate, questo odia le donne!”. “Cazzate!”, appunto, perchè dobbiamo respingere le interpretazioni/giustificazioni che spesso vengono fatte dopo uccisioni perchè servono solo a mettere un cappello sopra; diverso è raccogliere alcune di queste interpretazioni ma per mostrarne il loro carattere assolutamente sociale, comune a migliaia di uomini e spiegabili solo con un’analisi sociale, di classe e di genere.
Questo romanzo, indipendentemente anche dalla volontà dello scrittore, aiuta a capire quello che stiamo dicendo. Oggi effettivamente c’è una sorta di “odio” verso le donne, come verso gli immigrati, verso gli omosessuali ecc. Questo odio tout court verso le donne, in quanto donne che pensano, che agiscono, che decidono, è fascista. Questo odio fa alzare il tiro, mette in moto la violenza.
“Gli uomini che odiano le donne” esprime l’immagine del sistema capitalista, nella sua fase di crisi, di putrefazione imperialista, di un sistema che non ha più nulla di costruttivo, ma è solo distruzione. E proprio per questo deve essere distrutto. E LE DONNE HANNO DOPPIE RAGIONI PER FARLO!"
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