domenica 21 novembre 2010

pc quotidiano 21 novembre - milano il corteo del 20 per gli immigrati sulla torre di via imbonati

Un tempo inclemente,
una presenza intimidatoria di digossini-robocop antisommossa-fotografi
molesti, non hanno impedito che la manifestazione lanciata dal Comitato
Immigrati e dal presidio sotto la torre di via Imbonati fosse molto
partecipata (2000 circa)-comunicativa e guidata dal protagonismo degli
immigrati.
Dai microfoni del furgone che apriva il corteo si è levata
forte la denuncia della sanatoria truffa-del razzismo istituzionale-
della repressione contro gli immigrati di Brescia, ma anche la
necessità dell’unità nella lotta di lavoratori immigrati e italiani.
Così come, con un linguaggio semplice, si smascherava la politica
della “tolleranza zero” del governo, che mette in primo piano il
“pericolo” immigrati per scaricare sulle masse popolari la Crisi e
coprire la loro corruzione, riferimento al caso Ruby. Così come non
sono mancate la denuncia che nega il diritto all’integrazione, coi
tagli nella scuola che nega il diritto allo studio a ragazzi italiani e
immigrati coi tagli della Gelmini, o il diritto alla casa con gli
sgomberi. Tante le realtà solidali che hanno partecipato : dai centri
sociali, dal Cantiere ai Transiti, che hanno portato il loro contributo
nelle lotte tra gli studenti e gli occupanti di case popolari; comitati
e associazioni, come il Comitato per Non dimenticare Abba e l’
Ambulatorio Popolare di via dei Transiti, che hanno portato la loro
denuncia del razzismo che uccide o che nega il diritto alla salute.
Molte le sigle dei partiti, da alcune sezioni di Rifondazione a SEL,
PCL e CARC, la cui presenza è sembrata più che altro la solita presenza
parassitaria, che “tutto denuncia” e “nulla fa” per fare proprie le
esigenze e le aspirazioni degli immigrati. Organizzazioni sindacali
dalla CUB alla Cgil, dalla Fiom al Coordinamento “Uniti contro la
Crisi”, ma anche qualche bandiera della Cisl, che hanno mostrato,
tranne il Coordinamento, il loro ruolo di mediazione filo istituzionale
già emerso nella lotta di Brescia. Significativa è stata la presenza
del Coordinamento che sostiene la lotta dei lavoratori delle
Cooperative, che hanno portato, oltre alla parole d’ordine di Unità-
Lotta-Organizzazione, la denuncia delle bestiali cariche e caccia all’
uomo che avevano subito al presidio di lotta nella notte precedente. I
compagni di proletari comunisti di Milano e Bergamo hanno contribuito
con piccola delegazione e uno striscione multilingue (indi-arabo-hurdu-
inglese-francese-spagnolo-italiano), portato da immigrati bergamaschi
(di India, Pakistan, Bangladesh), che recitava “proletari italiani e
immigrati uniti per cacciare il governo e Maroni”, piccolo spezzone che
ha anche propagandato e invitato a sostenere/copro muovere la
manifestazione del 4 dicembre a Paderno Dugnano lanciata dalla Rete
nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, in quanto parte
integrante della lotta degli immigrati.
Insomma uno squarcio di luce in
un grigio pomeriggio milanese, che ha attraversato le strade di uno dei
quartieri più multietnici della città e tra le più militarizzate della
Milano Nera della giunta Moratti, che ha iniziato a rompere l’assedio e
i divieti del razzismo istituzionali, ma, come sottolineato dagli
immigrati, a “non aver più paura”.

Circoli proletari comunisti Milano-
Bergamo
prolco.mi@tiscali.it
21-11-10

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