lunedì 22 novembre 2010
pc quotidiano 22 novembre - una buona assemblea a sostegno della guerra popolare in India
19 novembre 2010
Si è tenuta a Modena presso il circolo Aurora l'iniziativa a
sostegno della guerra
popolare in India promossa dal Comitato Internazionale di sostegno.
Hanno partecipato all'iniziativa i compagni del circolo e i lavoratori del
CARM (collettivo autonomo
resistenza modenese, operai del gruppo Fiat e altri lavoratori) che dopo la
presentazione del Comitato
Internazionale hanno posto domande, espresso valutazioni e riflessioni su
questa guerra di popolo che
si sviluppa e radica in India, diretta da un partito comunista maoista.
La riunione è iniziata con un video dei compagni indiani sul movimento
rivoluzionario comunista in
India che, con il maoismo, rompe definitivamente con il revisionismo e si
sviluppa fino all'unità dei
partiti maoisti Centro Maoista e People's War che guidano oggi la lotta
armata in India nel "corridoio
rosso" del continente-stato.
Il rappresentante del Comitato Internazionale ha parlato dell'importanza di
interesse mondiale della
gp in India, contro l'espansionismo della "più grande democrazia" nel sud
Asia, l'India, e contro i piani
dell'imperialismo Usa. C'è bisogno di un nuovo internazionalismo, di
condividere esperienze avanzate
delle guerre dei popoli al fine di contrastare e vincere sull'imperialismo.
Dal punto di vista dell'imperialismo l'Asia del Sud è sempre più al centro
dell'interesse mondiale.
L'India viene descritta da molti analisti borghesi come "il gigante buono",
"incredibile India", "la più
grande democrazia al mondo", ecc....La guerra in corso in Afghanistan, il
ruolo del Pakistan vedono gli
USA protagonisti per l'egemonia sui contrasti geopolitici con Cina e Russia
e in questo quadro l'India è
un alleato importante per gli Usa. Non è un caso che la prima mossa dopo
l'elezioni di medio termine
in Usa Obama sia volato in Asia. Ma in India, nonostante le informazioni dei
mass media al servizio
dell'imperialismo che non ne hanno dato notizia, le masse indiane hanno
raccolto l'appello dei maoisti
per uno sciopero generale cha ha paralizzato il paese con manifestazioni e
proteste in diverse città e
con azioni militari nel "corridoio rosso".
Il presidente americano ha dichiarato di aver scelto Mumbai come prima tappa
del suo viaggio indiano
perchè città colpita dall'attacco terroristico del 26 novembre 2008, la
rivista Limes scrive: Limes, "A
Delhi Obama manda l'India in visibilio. Il presidente riscatta il discorso
fiacco di Mumbai e raggiunge lo
scopo del viaggio: aumentare la cooperazione economica" (firma si trattati
commerciali e nucleare,
quando è ancora viva la rabbia per la strage di Bhopal). Obama ha parlato
delle relazioni bilaterali fra
Washington e Nuova Delhi come ''di una delle partnership che definiranno il
21esimo secolo'' e
dell'India come di ''una potenza mondiale''. Su queste premesse gli Usa
sostengono la richiesta
dell'India per un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite.
Il segretario della Difesa Usa Robert Gates ha affermato che gli Stati Uniti
vogliono accrescere il loro
ruolo nell'Est asiatico nella lotta al terrorismo e sappiamo che quando
parlano di "terrorismo"
intendono i movimenti popolari.
Prima dell'arrivo di Obama, il Times of India, uno dei maggiori quotidiani
della borghesia indiana, ha
promosso un sondaggio tra le popolazioni di alcuni stati il cui risultato è
stato che il 58% della
popolazione dell'Andra Pradesh ha detto che il naxalismo è buono.
I compagni indiani hanno lanciato l'appello per accogliere il capobanda
dell'imperialismo Usa, il primo
nemico dei popoli del mondo che viene a scaricare la propria crisi sulle
spalle del popolo indiano e
contro il proprio governo che ha venduto il paese all'imperialismo ed è
strumento nelle mani Usa nella
strategis di accerchiamento della Cina. Obama continua la politica di Bush.
Per questo il primo ministro indiano, Singh, ha dichiarato che i maoisti
costituiscono "la più grande
minaccia alla sicurezza dell'India", più degli indipendentisti del
Kachemire, più del terrorismo islamico..
Il "corridoio rosso" riguarda un'area che coinvolge mezzo miliardo di
persone e rappresenta il
maggiore ostacolo alla rapina imperialista delle multinazionali ed è per
questo che lo stato indiano,
con l'appoggio Usa, ha scatenato una guerra contro il suo stesso popolo con
l'operazione genocida
chiamata "Green hunt" condotta da truppe paramilitari fasciste.
Se l'India è importante per gli Usa, per noi è importante sostenere chi lo
combatte.
I compagni indiani operano nella realizzazione di una nuova rivista
internazionale, Maoist Road, ed è a
questa rivista che si deve la nascita del Comitato di sostegno. I maoisti
italiani di proletari comunisti
sono i promotori di questa Rivista e del Comitato. In Italia si è cominciato
a lavorare e attualmente è
Palermo la base del Comitato per iniziativa dei giovani di Red Block che
hanno messo in piedi un sito.
Quindi non solo informazione e denuncia dell'azione del governo indiano e
dell'imperialismo ma
valorizzazione dell'ideologia, della strategia politica dei compagni indiani
che dirigono la gp nel solco
dell' internazionalismo proletario al servizio della rivoluzione proletaria
mondiale, non guerriglia
tribale ma guerra di popolo, partito comunista che dirige, strategia. Altra
cosa dai comitati che nel
nostro paese sono attivi nella denuncia e contrasto della violenza fascista
in corso di "Green hunt".
Anche i negoziati possono essere parte integrante della lotta per fare
avanzare la guerre popolare ma
le classi dirigenti indiane hanno posto inaccettabili condizioni: mentre
scatenano la violenza più
brutale contro il loro stesso popolo hanno chiesto che il CPI(m) deponga le
armi e abiuri alla violenza!
Hanno ucciso persino il portavoce del Partito, Azad, che stava partecipando,
disarmato, ad un incontro
per i negoziati per la liberazione dei dirigenti incarcerati, che
parteciperebbero alle trattative per
fermare il terrorismo di stato che tortura, violenta, distrugge e deporta
interi villaggi per soffocare in
un bagno di sangue la resistenza delle popolazioni indigene degli adivasi.
Il Comitato Centrale (CC) del
PCI (Maoista) ha risposto che deporre le armi significa tradire gli
interessi del popolo. Finchè esiste lo
sfruttamento il popolo continuerà a lottare in armi.
Ma sulla questione degli accordi di pace i compagni indiani hanno preso una
diversa posizione rispetto
ai compagni nepalesi che dopo 10 anni di guerra popolare hanno fatto un
accordo con 7 partiti
parlamentari per andare alle elezioni per la nuova costituzione, assemblea
costituente. I compagni
indiani hanno denunciato il pericolo delle nuove teorie dei dirigenti del
Nepal che dicono di volere
lottare contro il dogmatismo, in realtà rinunciano ai principi e introducono
il revisionismo. Secondo i
compagni nepalesi si tratta di un'applicazione creativa del mlm la
definizione della democrazia
multipartitica ("è uno sviluppo teorico e una posizione strategica",
"arricchimento del mlm", è
l'obbiettivo della rivoluzione di nuova democrazia da conseguire attraverso
le elezioni e attuare le
trasformazioni sociali con mezzi pacifici senza distruggere il vecchio
stato). I compagni indiani invece
dicono che è una linea contraria ai principi leninisti di Stato e
Rivoluzione sulla natura di classe della
democrazia applicata ai paesi coloniali e semifeudali. E' revisionismo lo
smantellamento delle Basi
d'appoggio e dell'Esercito del popolo per la via parlamentare.
C'è un documento dei compagni indiani su questa questione del luglio 2009.
Anche le forze democratiche all'interno dell'India stanno contrastando il
terrorismo di stato dei
reazionari al governo dell'India e fanno fronte comune con i naxaliti, per
questo è importante il loro
sostegno. Il governo vuole arrestare Arundhati Roy, l'intellettuale indiana
antiglobalizzazione
conosciuta a livello mondiale che partecipa attivamente all'organizzazione
delle proteste contro la
violenza degli squadroni della morte organizzati dallo stato contro le masse
povere, gli oppressi al
fondo del sistema delle caste, i movimenti di liberazione nazionale come
quello del Kachemire.
Arundhati Roy ha raccontato in un reportage l'incontro con i maoisti
("Camminando con i compagni").
Ha denunciato che "sul punto di convertirsi in superpotenza, l'India
precipita nella tirannia". "Ora che
"l'operazione Green Hunt" ha iniziato a chiamare alla porta gente come me,
immaginate che cosa sta
accadendo con gli attivisti politici e dei lavoratori che sono ben
conosciute. Per le centinaia che stanno
per essere incarcerati, torturati ed eliminati"."La democrazia non significa
solo elezioni periodiche. I
diritti democratici dei cittadini sono sistematicamente calpestati. La
costituzione indiana ha perso il
suo significato, in quanto la magistratura, la stampa e il Parlamento sono
tutti tagliati a misura degli
interessi della grande industria e dei ricchi. La stampa è in mano alle
grandi imprese. I tribunali sono al
di fuori del campo di applicazione della gente comune e sono diventati uno
strumento a sostegno delle
politiche neoliberista dello Stato".
Per tutte queste ragioni è importante schierarsi e sostenere la guerra
popolare in India che sta dando
un contributo straordinario al rovesciamento dei rapporti di forza
dell'imperialismo e bandiera degli
oppressi in una vasta area del mondo.
Il Comitato intende sviluppare la solidarietà tra gli operai, tra i giovani
e nel movimento
antimperialista del nostro paese, promuoverà manifestazioni davanti
ambasciata e consolati indiani, le
fabbriche auto e siderurgiche in Italia, per denunciare i legami economici e
politici tra governo e stato
indiano e quello italiano, organizzerà viaggi in India per conoscere
direttamente la realtà della gp. Per
questo c'è bisogno di organizzare Comitati a sostegno della gp in India in
tutto il nostro paese.
I compagni presenti hanno seguito con interesse le questioni poste dal
rappresentante del Comitato e
hanno posto domande su come i compagni indiani conquistano le energie
rivoluzionarie del popolo e
hanno dibattuto sul concetto di internazionalismo proletario che il modo
migliore per fare avanzare la
gp in India è la ripresa della lotta di classe e la costruzione del Partito
di classe è il primo passo,
dobbiamo superare settarismo ed opportunismo e avanzare nell'unità
attraverso la lotta. Un
compagno su questo è intervenuto dicendosi contrario al giudizio di
"tradimento" con cui i compagni
indiani accusano i nepalesi perchè è principale l'unità.
I presenti sono interessati a
seguirne le vicende della gp in India e approfondire i temi e le questioni
sollevate nella discussione
attraverso le riviste La Nuova Bandiera e Maoist Road.
comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in india
italia
21 novembre2010
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