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disoccupati organizzati -slai cobas per il sindacato di classe taranto
Vile attacco squadristico al Centro
sociale Banchi Nuovi
Dopo vari episodi di piccoli saccheggi il Centro sociale
Banchi Nuovi ha subito la notte scorsa un vero e proprio assalto
squadristico
che ha portato alla distruzione di suppellettili, accanendosi soprattutto
contro manifesti, mostre e striscioni esposti lungo le mura dello stesso
centro
sociale.
Alcune aree della struttura occupata si sono salvate dagli
atti di vandalismo solo perché gli ingressi erano chiusi con porte in ferro
difficili da forzare.
Una aggressione di chiara matrice politica che anche negli
obiettivi scelti mira a colpire simbolicamente la storia del movimento
Banchi
Nuovi e quello che esso ha rappresentato per la storia di questa città e non
solo.
“Stranamente” infatti, sono stati danneggiati
prevalentemente manifesti ed immagini che facevano riferimento alle vicende
storiche della lunga esperienza dei disoccupati organizzati che si è
espresso
attraverso la sigla Banchi Nuovi.
Quello che si intendeva colpire era la irriducibile autonomia e
radicalità mantenuta in questi lunghi anni da questo movimento dei
disoccupati
organizzati e che ancora viene espresso
in questa fase, tanto nell’ambito della vertenza specifica per ottenere
risultati sul piano occupazionale, quanto su quello più generale di
schieramento e partecipazione a tutte le altre lotte che riguardano gli
altri
proletari e la difesa del territorio.
Una anomalia che le istituzioni e le altre forze repressive
non riescono a “normalizzare” nonostante il ricorso a vari strumenti, dalla
repressione alle lusinghe, dalla denigrazione ai tentativi di rendere
corporativa la lotta dei disoccupati e precari coinvolti nel movimento.
In particolare il centro sociale occupato in via del Grande
Archivio, è diventato in questi anni, un punto di riferimento per il
quartiere,
un centro di iniziative legate alle varie lotte che hanno percorso la
metropoli
napoletana.
Un punto di aggregazione e di riferimento insomma anche per
altre realtà di movimento, dalla lotta contro la privatizzazione dell’acqua
a
quella contro la criminale gestione dei rifiuti in questi anni. Ma anche un
centro di rinnovata socialità con iniziative sociali, politiche e culturali.
Non solo, ma proprio in questo periodo Banchi Nuovi si sta
facendo promotore di un percorso unitario di tutte le varie realtà di lotta
anche sul piano nazionale e non solo nell’ambito dei disoccupati.
Oltre che assemblee unitarie a Napoli e a Taranto, si sono
già tenute assemblee a Torino, a Milano
ed in Val di Susa, promosse insieme alle altre realtà della rete
anticapitalista, di cui facciamo parte, e del movimento di Terzigno. Da tali
incontri è scaturito un appello comune per tenere il giorno 11 dicembre, in
occasione della mobilitazione europea contro le grandi opere e la
devastazione
ambientale, due manifestazioni contemporanee in Val di Susa e a Napoli, in
vista di una unificazione e generalizzazione delle lotte. Un percorso
unitario
che testardamente il movimento di Banchi Nuovi si ostina a promuove
innanzitutto tra le varie sigle di disoccupati a Napoli.
Prima ancora di conoscere gli autori materiali di questo
gesto vile, ci interessa capire a chi giova una azione così inqualificabile.
Sicuramente giova alle istituzioni che vedono in questo
centro sociale e nelle pratiche di cui si fa portatore, una spina nel fianco
per i loro giochi affaristici e di potere. Sicuramente giova a quei settori
politici che su fette di disoccupati hanno investito in questi anni parte
della
loro fortuna politica, cercando di utilizzarli come massa di manovra
elettorale
e di pressione per la difesa dei propri interessi.
Ma riteniamo che l’aggressione al centro sociale rappresenti
anche un messaggio trasversale, in chiaro stile malavitoso, contro tutte
quei
soggetti che si sono schierati in questi anni al fianco di Banchi Nuovi,
condividendo iniziative comuni e percorsi di lotta unitari.
Per tale motivo riteniamo che una risposta politica debba
coinvolgere non solo noi, direttamente colpiti da questa azione
squadristica,
ma tutti i settori che hanno collaborato e collaborano con il movimento di
Banchi Nuovi.
Se l’intento era quello di intimidire e disorganizzare il
movimento hanno sbagliato i loro calcoli. Il centro sociale rafforzerà
ancora
di più il proprio spirito unitario verso le altre lotte e cercherà di
caratterizzarsi
ulteriormente come un punto di riferimento e di promozione di iniziative
indirizzate alla difesa delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i
proletari.
Invitiamo pertanto tutti coloro che in questi momenti ci
stanno facendo pervenire la loro solidarietà a concordare un primo momento
di
discussione assembleare in cui affrontare insieme come proseguire in quel
percorso unitario che stiamo praticando già da tempo ed estenderlo ad altri
settori sociali.
Movimento dei disoccupati organizzati Banchi Nuovi
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