settimana nazionale di mobilitazione 4-10 dicembre
dall'Appello della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
Le morti sul lavoro stanno crescendo, nonostante padroni, governo e i loro mass media dicano il contrario.
Dopo una settimana di agonia è morto uno dei 7 operai del rogo di Paderno Dugnano, bruciato come gli operai della Thyssenkrupp.
Questa morte si aggiunge alla strage infinita di lavoratori che, ad oggi, ha fatto più di 500 morti dall'inizio dell'anno, da Capua e Napoli divenuta nuova capitali delle morti sul lavoro, al nord est, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Trentino alla Puglia, soffocati nelle cisterne, caduti e schiacciati nelle fabbriche e nei cantieri, folgorati, travolti sulle rotaie ...
Il 27% delle vittime sono operai edili, meridionali e immigrati soprattutto,impiegati nei subappalti nei cantieri del nord, e poi ci sono le morti che non rientrano nelle statistiche che avvengono sulle strade mentre i
lavoratori vanno o tornano dai turni massacranti di lavoro.
L'intensificazione dello sfruttamento della "moderna" catena di montaggio,con in testa la Fiat, fa aumentare il rischio per la vita e la salute degli operai e aumentano le malattie professionali in tutte le fabbriche anche quelle non toccate dalla morte.Gli operai immigrati, i precari, non sono liberi di scegliere se accettare o meno il ricatto del padrone: le sue regole sono le catene per i moderni schiavi del profitto per cui anche la sicurezza sul lavoro non dev'essere un diritto.Ma troppe sono anche le morti anche per il non lavoro, il lavoro negato per i licenziamenti, com'è successo a Taranto e a Bologna, oppure per il futuro negato a tanti giovani con contratti precari, come a Palermo.
Il governo mette in campo tutta la sua politica e il suo odio di classe contro i lavoratori con il collegato lavoro, apripista per la cancellazione dello Statuto dei lavoratori, con il taglio ulteriore ai controlli ispettivi di apparati di vigilanza, controllo e prevenzione che devono "collaborare" con le aziende, con lo smantellamento pezzo-pezzo del Testo Unico sulla sicurezza, con la depenalizzazione e la riduzione delle sanzioni agli imprenditori colpevoli di infortuni o morti per e sul lavoro, con la cancellazione del registro degli infortuni.
Con la Finanziaria è stato soppresso un istituto come l' ISPESL, unico ente di ricerca nel settore della prevenzione della sicurezza del lavoro e ci ha voluto umiliare col vergognoso spot sulla sicurezza che scarica la responsabilità unicamente sui lavoratori.
La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata finora la più attiva realtà in grado di condurre questa guerra di classe come battaglia unitaria e nazionale con le lotte manifestazioni nazionali a torino, taranto, è in ogni luogo in cui è stato possibile arrivare unendo operai,delegati rls,familiari tecnici,medici,associazioni e ogni energia disponibile.
Serve lo sciopero generale nazionale e una manifestazione una nuova manifestazione nazionale di lotta e di combattimento nel senso letterale della parola, a partire da una settimana di mobilitazione nazionale che abbiamo lanciato dal 4 al 10dicembre da realizzarsi a livello territoriale e nei luoghi di lavoro
Manifestazioni e iniziative sono già programmate in tutta Italia tra cui a Taranto
invitiamo ad aderire e partecipare
Rete nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
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