La questione "coronavirus", come si sta affrontando a livello mondiale, presenta
degli aspetti non chiari, perfino ambigui.
E’ chiaramente un
problema molto serio, 300 persone sono morte e migliaia sono gli
ammalati, e per ora l’epidemia sembra che non possa essere fermata,
e quindi il contagio si estende.
Ma gli stessi
esperti dicono che anche la sola “normale” influenza ogni anno
provoca centinaia di morti, anche il doppio di quelli attuali del coronavirus; l’epidemia della sars in Cina nel 2012 portò a 800
morti e non ebbe certamente questo clamore emergenziale a livello
mondiale di oggi.
Ciò che appare, infatti, non
spiegabile non sono tanto le misure necessarie sanitarie adottate nei paesi occidentali, tra cui l’Italia, quanto lo “stato
di emergenza”, il clima da allarmismo sociale che viene messo in
campo, con l’attuazione di misure draconiane di controllo,
rimpatrio dei connazionali dalla Cina, ecc., che non erano invece
state messe in campo in altre epidemie, es. l’influenza aviaria nel
2013 e nel 2017. Perchè, allora?
Per dirla in
sintesi. Sembra che gli imperialismi occidentali USA in testa stiano cogliendo
l’occasione per rivalersi sulla Cina, isolare la Cina, metterla in
una condizione di difesa, per frenare la sua espansione economica.
Il sospetto, non tanto peregrino, è che anche dietro questo
dramma delle persone che muoiono, si ammalano, dietro questo
allarmismo, si svolgerebbe di fatto una contesa
interimperialista.
Da un lato la Cina
non ha subito reso pubblico la gravità e l’espansione
dell’epidemia, perché contraria alla dichiarazione di “emergenza
internazionale”, che avrebbe avuto, come sta avendo, l’effetto di
isolare la Cina e quindi dare un pesante colpo alla sua economia ;
dall’altra le potenze occidentali hanno colto a volo la situazione,
per fare di fatto una campagna anticinese.
Altre questioni.
Certa stampa tende a
scaricare le cause di questo virus sulle abitudini alimentari dei
cinesi. Queste abitudini ci sono da secoli. Ma questa epidemia sembra più prodotto della nuova Cina capitalista che della vecchia Cina. Il rapido e selvaggio sviluppo del capitalismo in Cina ha
costruito città modernissime, strutture e infrastrutture
all’avanguardia per la borghesia cinese, ma ha lasciato da parte, e
quindi ha peggiorato, le condizioni di vita più elementari di molta
parte della popolazione, bloccando di fatto quello sviluppo al servizio del popolo, che si stava realizzando ai tempi della Repubblica popolare sotto la direzione di Mao Tse tung.
Lo sviluppo in senso imperialista della Cina, sul fronte sanitario inevitabilmente fa emergere situazioni simili a quelle dei paesi imperialisti occidentali, compresa l'Italia, dove da
anni vi è un peggioramento della sanità, il taglio della sanità
pubblica a vantaggio di quella privata, in cui le linee e logiche
principali sono il profitto, la speculazione sulle strutture
sanitarie, delle case farmaceutiche, il taglio dei fondi per la
ricerca, per il personale medico, ecc.
E più va avanti inevitabilmente questa logica, la
concorrenza tra i monopoli della sanità, più vi saranno malattie,
epidemie. Ed è proprio nei paesi imperialisti che tornano malattie che si pensava sconfitte.
Nello stesso tempo,
sottolineiamo un aspetto. Lo Stato cinese, in dieci giorni ha
costruito un ospedale, in brevissimo tempo è riuscito ad attuare
misure di isolamento, controllo in città con milioni di abitanti, a
far assumere comportamenti alla popolazione che stravolgono la vita
normale.
Sicuramente le
notizie che su questo abbiamo sono quelle che ci vengono date, e un
margine di dubbio c’è. Ma è indubbio che in Italia, come in altri
paesi imperialisti, queste misure in questi tempi non avvengono. Esse
in Cina sono il frutto della centralizzazione dello Stato, del
partito unico al potere, che permette questa efficienza.
Certo, in Cina ci
sono voluti 300 morti, e questa “efficienza” non è certo
ispirata da politiche che mettono al centro l’interesse delle masse
popolari, ma innanzitutto la volontà della borghesia imperialista
cinese di mostrare agli altri paesi che la Cina imperialista è in
grado di gestire queste emergenze.
Ma questo dimostra
che fare degli ospedali in brevissimo tempo, organizzare, provvedere
ad un diverso stile di vita, concentrare le forze per risolvere
subito problemi gravi della popolazione è possibile.
C’è un piccolo
ostacolo, per farlo sempre e dovunque occorre il potere socialista,
in mano ai proletari e alle masse popolari.
MC
proletari comunisti/PCm Italia
3 febbraio 2020
MC
proletari comunisti/PCm Italia
3 febbraio 2020
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