L'uccisione delle donne, ora quasi una al giorno tra quelle di cui si parla e quelle che avvengono in silenzio, questa strage che è diventata quasi una "normalità" che la alimenta a sua volta, non vogliamo che se ne parli solo nelle occasioni scontate. Il fatto che il Procuratore generale Giovanni Salvi nella sua relazione all'anno giudiziario, l'abbia messa in particolare evidenza, parlando di "emergenza nazionale", mostra, chiaramente, quanto stia diventando la prima e più inaccettabile criminalità. Alla buon ora, diremmo.
Ma quello che è questa guerra di bassa intensità, di odio per le donne, la non-vita che devono vivere ogni giorno le donne minacciate, perseguitate, le donne che devono temere anche un suono di campanello, di uscire normalmente, solo perchè hanno rotto legami familiari, rapporti, non può essere descritta dai dati. Questi dati non possono mostrare le vere ragioni di questa guerra contro le donne.
Il procuratore dovrebbe guardare all'interno del proprio sistema, di questo Stato, di questa società. Ma non lo può fare, perchè la stessa "giustizia" è plasmata e dentro questo sistema da "moderno medioevo".
Comunque, i dati, i fatti non sono secondari. Essi mostrano l'accelerazione che i femminicidi, ma
anche gli stupri, le molestie sessuali in ogni ambito, stanno avendo:
"16 donne assassinate nel 2019, cinque donne uccise in due giorni, sei in una settimana, più il cadavere di una donna ritrovato dopo mesi e il fidanzato arrestato... A Mussomeli, Caltanissetta, un uomo ha ammazzato la compagna e la figlia 27enne della donna, poi si sparato. A Genova una donna è stata uccisa da un uomo (forse l'ex marito) che poi ha tentato il suicidio. Ieri una donna è morta dopo tre giorni di violenze fisiche subite dal marito e una 28enne incinta è stata trovata senza vita. Il marito è stato arrestato. Lunedì è stata trovata senza vita nel Bresciano Francesca Fantoni, l'uomo che l'ha uccisa ha confessato dopo due giorni. Ad Alghero, Speranza Ponti, scomparsa mesi fa è stata ritrovata cadavere: il fidanzato è in stato di fermo..."
"...le donne uccise sono state 131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019. Aumenta di conseguenza il dato percentuale, rispetto agli omicidi di uomini, in maniera davvero impressionante", ha sottolineato Salvi. "...Tra le mura domestiche, o comunque per mano di partner, mariti e fidanzati, vengono commessi oltre l'85% dei delitti con vittime femminili. La coppia si conferma come un 'luogo' ad alto rischio. Nel 28% dei casi, la violenza procede il suo corso ingravescente e sono stati riscontrati precedenti maltrattamenti come violenze fisiche, stalking e minacce...".
I fatti mostrano anche la barbarie, la ferocia con cui avvengono molti di questi femminicidi, frutto dell'odio dell'uomo, spesso un frustrato, piccolo "uomo", per il fatto che la donna ha osato mandarlo via, ribellarsi alla sua autorità oppressiva quanto misera, che la donna semplicemente voglia essere una persona che può decidere della sua vita.
Ma questo odio lo dobbiamo chiamare per quello che è: fascista.
E non può che essere alimentato sempre più oggi! Il fascio populismo, con il suo naturale, inevitabile, compagno di strada, il sessismo, ha "inquinato" settori delle masse, televisione, mass media; esso ha una sua ufficiale rappresentazione politica, istituzionale - di cui Salvini e Lega, sono i principali rappresentanti, ma non certo i soli - che legittima anche l'impossibile - Al festival di Sanremo si permette che uno squallido fascista possa cantare l'elogio del femminicismo. Vi è una ripresa con una impronta fortemente conservatrice, del ruolo della famiglia (rigidamente composta da una madre-donna e un padre-uomo) e in essa delle donne. E non è un caso che anche su questo il governo attuale non ha cambiato linea dal precedente. E l'elenco delle manifestazioni del fascio/sessismo istituzionalizzato è lungo.
Il moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista.
In questo senso di che si meravigliano se le uccisioni delle donne aumentano?
Né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarle. Anzi gli interventi del governo, di natura securitaria, repressiva (aumento delle pene) di controllo delle donne, di chiusura di luoghi delle donne, invece di far diminuire i femminicidi e le violenze sessuali, le incentiva. In questo humus il femminicidio diventa in un certo senso "naturale".
Ma se i femminicidi sono delitti fascisti, si deve rispondere come si risponde alla violenza fascista, con la necessaria violenza, forza collettiva della lotta delle donne.
Il movimento delle donne deve diventare esso un "pericolo", per gli uomini, il governo, lo Stato, la polizia, la magistratura. I quartieri dove una donna viene uccisa devono essere occupati dalle donne - come bene hanno fatto le donne di Milano nel quartiere S. Siro -; gli uffici della polizia che mette nei cassetti le denunce delle donne, devono essere invasi dalle donne; così come le aule dei Tribunali che mettono spesso in scena una doppia violenza contro le donne, ecc. ecc.
Nessuna donna deve essere sola! Trasformiamo in lotta, azione concreta il nostro slogan:
PER OGNI DONNA, UCCISA, STUPRATA, OFFESA, SIAMO TUTTE PARTE LESA!
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