Come si vede da questo giornale del 1969 la situazione dei controlli nelle aziende è praticamente la stessa, i governi che si sono succeduti hanno riorganizzato e tagliato fondi e risorse agli Enti preposti, un regalo ai padroni che saranno meno controllati e liberi di "competere" sulla pelle degli operai, i sindacati confederali sono parte del problema e non della soluzione perchè non si sono opposti prima a questi attacchi e sono gli stessi che ogni giorno nelle fabbriche fanno gli accordi con i padroni per aumentare la produzione e lo sfruttamento, per gli operai ieri come oggi, non ci sono altre strade, serve la ribellione e la lotta di classe, per un nuovo autunno caldo, unico modo per ribaltare lo stato di cose esistente...
corriere della sera
di Claudia Voltattorni
04 feb 2020
Controlli per la sicurezza nei cantieri, la protesta degli ispettori del lavoro: noi troppo pochi
Pochi e mal pagati. Così succede che a Napoli non ci sia neanche un ispettore del lavoro che controlli la sicurezza nei cantieri. Perché di «tecnici» - ingegneri e architetti - non ce ne sono più. O sono andati in pensione o sono troppo pochi per riuscire a far fronte a tutti i
controlli. Duecentocinquanta in tutta Italia. Ma anche di ispettori «non tecnici» ce ne sono sempre meno: circa 2mila (più altrettanti amministrativi) con l’ultimo concorso che risale al 2006 e quello nuovo che doveva partire a fine gennaio e invece è ancora lì fermo.
Il presidio davanti al ministero del lavoro
Così i lavoratori dell’Ispettorato nazionale del Lavoro (Inl) martedì mattina scendono in piazza. Un presidio organizzato da FpCgil, CislFp, UilPa, Flp, ConfintesaFp e Confsal-Unsa davanti al ministero di via Veneto per far sentire la loro voce e chiedere un incontro alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Gli ispettori chiedono che l’«Inl funzioni subito».
L’agenzia unica delle ispezioni
Nato nel 2017 per razionalizzare la galassia degli ispettori, divisi tra Inps, Inail e ministero, l’Inl doveva diventare l’agenzia unica per le ispezioni. Ha raccolto gli ispettori delle direzioni territoriali del lavoro e doveva servire da punto centrale di coordinamento anche per gli ispettori di Inps e Inail. Ma, secondo i sindacati, la strada è ancora lunga, se non bloccata. Intanto le banche dati delle varie amministrazioni ancora non sono comunicanti. Poi continua a calare il numero degli ispettori. In molti uffici, Quota 100 sta riducendo gli amministrativi, così chi deve controllare sul territorio, resta invece in ufficio a coprire i buchi. E poi, «mancano istruttori tecnici che vigilino in materia di salute e sicurezza sul lavoro». E va superato, spiega Matteo Ariano di Cgil Fp, «il gap salariale con gli ispettori delle altre agenzie». I risultati di tutto questo? «La riduzione delle attività ispettive - spiega Ariano - con interi settori che sono rimasti completamente scoperti».
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